Sport, Vittorio Veneto

Auguri per i 40 anni del Karate Cordignano

CORDIGNANO - Sabato 9 settembre il Karate Club Cordignano ha festeggiato i suoi 40 anni di attività, reso possibile grazie al suo fondatore, il Maestro Costantino Da Ros (7°dan), che in tutti questi anni non ha mai smesso di investire le proprie forze nel suo club sportivo.

Ovviamente nel corso della storia del K.C.Cordignano hanno avuto grande importanza anche tutti i presidenti e gli innumerevoli atleti che si sono susseguiti, che hanno saputo portare ad alti livelli il nome del Club. La festa è stata organizzata nell'area verde della Pro San Rocco (nella frazione di Pinidello) dalla collaborazione di tutto lo staff della squadra sportiva e da molti genitori e atleti, che si sono resi disponibili ad aiutare come in una grande famiglia. 

Infatti in questi 40 anni il Karate Club Cordignano è riuscito a diventare un grande gruppo non solo formato da atleti, ma anche da famiglie che hanno sostenuto non solo i propri figli ma tutta la squadra, e da molti altri maestri divenuti amici del club cordignanese e del suo maestro. Festa che il Maestro Da Ros ha voluto definire come "Una serata meravigliosa in cui è stato possibile rivedere e unire nuovi e vecchi amici", infatti all'evento non solo erano presenti i nuovi atleti, ma anche tutti quelli che si sono susseguiti in questi anni, gli ex presidenti e altri maestri di rilievo come Iwasa Sei (9°dan) Artusi Claudio (8° dan), Francese Daniela (7° dan), Savorgnan Stefano (7°dan), Masiero Graziano (7°dan) e Crespan Damiano (5°dan) sempre stati vicini al Club. 

Inoltre hanno presenziato la giunta comunale di Cordignano e il sindaco Roberto Campagna, il quale ha donato un riconoscimento al K.C.Cordignano per il suo lavoro sul territorio non solo come squadra sportiva ma anche come associazione che ha saputo far conoscere una nuova disciplina con i suoi valori. 
A conclusione della serata, oltre alla buona musica, è avvenuta la premiazione a tutti gli atleti che negli anni si sono riconosciuti per la loro carriera agonistica, che sono riusciti a portare il nome del Club al podio del Campionato del Mondo di Karate, inoltre quattro atleti ancora partecipanti sono stati riconosciuti dal comune di Cordignano come migliori atleti e sono: Chiaradia Marco, Maso Aurora, Michelin Alessia e Mioni Michael.
 
Con questa festa non solo direzione vuole augurare che il Club continui a vincere nuovi titoli, ma anche di crescere ancora con nuove iscrizioni con gli allenamenti che si svolgono di martedì e giovedì sera dalle 19:00 alla scuola di arti marziali in via G. Garibaldi a Cordignano.

Samuela Tardivo 
Treviso, Veneto, Turismo

Il Prosecco Doc conquista i giapponesi

TREVISO - Una delegazione composta da 11 persone -tra tour operator, ristoratori e giornalisti- è appena ripartita dopo aver visitato alcuni gioielli della Denominazione Prosecco DOC, indicazione geografica che spazia tra la Regione del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.

Si tratta dei vincitori di un premio indetto dal Consorzio e degli operatori di alcune agenzie di viaggio giapponesi, giunte qui per esplorare i territori della DOC da promuovere come destinazione turistica per i futuri viaggiatori giapponesi.

Guidati dal Consorzio di tutela della DOC Prosecco, che li ha ospitati, hanno potuto visitare Treviso, Venezia, Trieste, Aquileia con le loro bellezze storiche, artistiche, architettoniche, ambientali. Apprezzatissima l’escursione alle vigne di glera nella località di Prosecco e a quelle con affaccio sul mare caratterizzate dai muretti a secco, tipici del carso.

Tappa anche in alcuni locali tipici come le Beccherie, l’Acquasalsa, il Gambrinus, Pier the roof, e ovviamente in alcune tra le più rappresentative realtà produttive: Cantina Pizzolato, Le Contesse, La Jara, Ca’ Bolani, Pitars, Tenuta Santomè, che di buon grado hanno accolto la delegazione accompagnandone la visita e la degustazione.

“Siamo lieti dell’interesse dimostrato in questi giorni dai nostri ospiti nel visitare i diversi luoghi ricchi di storia, di arte e di bellezza, ma anche di prodotti unici al mondo, come il nostro Prosecco DOC -commenta il presidente del Consorzio Prosecco DOC Stefano Zanette- Un ottimo inizio che prelude l’arrivo di altre delegazioni e nuovi importanti tour operator provenienti dal Giappone, che già da quest’anno includeranno le cantine e i territori della DOC Prosecco nei futuri itinerari turistici”.
Economia, Veneto

Rivoluzione digitale: traiettorie di sviluppo nelle imprese

Il commento del Presidente Mario Pozza

Pongo lo sguardo sul mondo ICT Veneto e sono compiaciuto nel vederlo così corposo e in crescita (+11,5% sui 10 anni). Il presente report predisposto dall’ ufficio studi della Camera di Commercio evidenzia numeri importanti: nella nostra regione si contano 13.500 fra imprese e filiali (localizzazioni) cui fanno riferimento oltre 49.000 addetti. Di queste localizzazioni imprese, 2.400 operano a Treviso con circa 9.000 addetti, mentre quasi 300 operano a Belluno con circa 700 addetti.

Il report mette a confronto le dinamiche del comparto ICT Veneto con quello delle regioni contermini della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, il cui tessuto produttivo (al netto di Milano) può essere considerato simile.

Al riguardo – continua Pozza - conforta constatare come la produzione software, attività che polarizza il maggior numero di imprese e addetti del comparto (oltre il 40% delle localizzazioni e intorno al 50% degli addetti), veda crescere il Veneto e Treviso, sui 10 anni, con percentuali tra il 35 e il 38%: valori in linea con Lombardia ed Emilia-Romagna. I dati di Belluno, invece, – precisa Pozza – risultano meno allineati a questo trend: nei 10 anni il numero di imprese dedite alla produzione di software restano sostanzialmente stabili (-1,9%), con una flessione più acuta tra il 2013 e il 2018 (da 104 a 91) e un recupero negli ultimi 5 anni (da 91 a 102). Dovremmo lavorare attorno a questi dati – commenta Pozza- digitalizzazione ed aree interne possono innestare circoli virtuosi di sviluppo.

L’elaborazione dei dati e i portali web rappresentano il secondo settore per rilevanza nel comparto ICT dove il Veneto si distingue rispetto agli altri territori per una maggiore incidenza degli addetti sul totale del comparto ICT, che è del 26% rispetto al 23% dell’Emilia-Romagna e al 15% in Lombardia. Quali possono essere i motivi di questa differenza? Probabilmente un diverso modo di declinazione dell’ICT nei territori, in Veneto ed Emilia più focalizzata su attività di servizio, di hosting di dati, di cloud computing a supporto trasversale del sistema produttivo. Fatta questa precisazione – fa notare Pozza – c’è una diversa dinamica di crescita del numero di imprese fra Emilia-Romagna e Veneto, che peraltro partono da una base quasi comune: circa 4.500 localizzazioni nella prima, circa 4.700 nella seconda. Nei 10 anni l’Emilia-Romagna vede crescere il numero delle localizzazioni del +22% (+818), mentre nello stesso periodo il Veneto cresce di appena il +4,6% (+208 localizzazioni).

Il Veneto deve pensare ad una nuova svolta digitale pervasiva, accompagnata e rivolta con più dinamicità verso la digitalizzazione di tutti i comparti – puntualizza il Presidente Pozza-Continuiamo a soffrire un confronto con L’Emilia Romagna le cui scelte strategiche si dimostrano vincenti.

Dai dati registriamo un vantaggio competitivo dell’Emilia Romagna anche nella dimensione aziendale media maggiore. Considerato, infatti, tutto il comparto ICT, in Emilia-Romagna si contano 4,1 addetti per azienda, contro i 3,6 addetti per azienda del Veneto. Dato che si conferma anche in due dei tre settori più rilevanti: il manifatturiero ICT in Emilia-Romagna occupa in media 6,6 addetti contro i 5,8 del Veneto; differenze simili anche per la produzione di software che conta in media 5,1 addetti in Emilia-Romagna contro i 4,1 nel Veneto.

Nel settore dell’elaborazione dei dati entrambe le regioni occupano in media 2,7 addetti per impresa.

Cambiare strategia e puntare sulla digitalizzazione è di assoluta necessità, non solo per la transizione digitale, ma anche per allineare i territori fragili o ancora disconnessi per esempio le zone montane, a concorrere a rendere più competitivo il Veneto. Sicuramente questo processo deve essere accompagnato e sostenuto da un’architettura che richiede visione, progettualità e finanziamenti. La Camera di Commercio mette a disposizione la formazione sulla cybersecurity, i percorsi di transizione digitale con eccellenze in digitale, il fare nuova impresa digitale, gli sportelli Punto Impresa Digitale, ma serve una strategia digitale d'insieme.

Concludo ribadendo – sottolinea Pozza - la rilevanza del cluster e il ruolo dell’ICT in grado di accompagnare l’intero sistema economico verso le sfide della digitalizzazione. Le imprese di questo settore non possono che spronarci a colmare alcuni gap. Sicuramente la Camera di Commercio è rivolta a favorire la creazione di sinergie tra imprese e istituzioni accademiche auspicando l’ingresso di nuovi investimenti.

Belluno, Veneto

Il Fai recupera nel Bellunese la malga di Monte Fontana Secca

QUERO (BL) - Il Fondo per l'Ambiente Italiano e l'Amministrazione comunale di Quero Vas hanno illustrato gli aggiornamenti e gli avanzamenti del progetto di recupero della malga di Monte Fontana Secca: centocinquanta ettari di pascolo d'alta quota e bosco situati sul Massiccio del Monte Grappa, donati al Fai nel 2015 da Liliana e Bruno Collavo in memoria dei genitori Aldo Collavo ed Erminia Secco.

Il cantiere è aperto: da giugno sono partiti i lavori per il recupero dell'alpeggio e il restauro degli edifici storici della casera, dell'alloggio del malgaro e dello stallone, che termineranno nel 2025. Obiettivo del progetto: riportare al pascolo le tradizionali vacche burline e riattivare la produzione casearia, per ripristinare un paesaggio storico di valore culturale e naturalistico, che, tornato alla sua funzione, sarà così manutenuto e protetto.

Ma soprattutto per raccontare, attraverso l'esperienza diretta della gestione di un alpeggio, la pastorizia di montagna: un patrimonio di grande valore, di cultura oltre che di pratiche, che oggi è anche un'occasione di sviluppo di economie locali e sostenibili. La funzione educativa è al centro del progetto e ad essa sarà dedicato l'edificio più grande: lo stallone, infatti, diventerà un centro didattico a disposizione delle scuole, e in particolare un centro di formazione per studenti di agronomia, italiani e stranieri, che avranno anche la possibilità di alloggiare nell'edificio che sarà dotato di servizi e di 16 posti letto.
Trentino A.A.

Un data center da 50 milioni nelle miniere di dolomia trentine

TRENTO - Un data center sarà realizzato negli oltre 80.000 metri quadrati della miniera dell'azienda Tassullo, in Trentino. Gallerie scavate nella dolomia che ospitano già le celle ipogee per la conservazione delle mele, la fermentazione di spumante e altre applicazioni dove la temperatura costante è un fattore chiave.

Unico a livello nazionale e tra i pochissimi realizzati al mondo, il progetto rientra nell'ambito del Pnrr e ha una durata di 36 mesi. Il costo totale di 50,2 milioni è finanziato da risorse pubbliche per 18,4 milioni e private per circa 31,8 milioni. La voce più consistente dell'investimento (circa 18 milioni) sarà riservata alla realizzazione degli impianti tecnici nella miniera. Il ritorno dell'investimento è atteso nell'arco di 15 anni. Per realizzare il progetto è stata costituita la srl Trentino Data Mine.

Il partenariato pubblico-privato vede protagonista l'Università di Trento come soggetto attuatore, che ha anche la responsabilità e la guida scientifica, e un raggruppamento temporaneo di imprese, selezionato tramite gara pubblica, formato da Covi Costruzioni, Dedagroup, Gpi e Isa. La società pubblico-privata si occuperà della progettazione e della realizzazione dell'infrastruttura, oltre che dell'acquisizione e della dotazione dei macchinari e delle attrezzature per il data center e per la relativa gestione. L'obiettivo è far sì che il data center diventi punto di riferimento europeo per l'innovazione digitale soprattutto sui temi salute, intelligenza artificiale, sicurezza informatica e finanziaria, gestione di grandi quantità di dati.
Friuli V.G.

Università, piano Udine-Marocco per sviluppare aree montane

UDINE - Il miglioramento 'sostenibile' delle condizioni di vita e la riduzione delle disparità territoriali e sociali nelle zone rurali e di montagna è stato al centro della visita di una delegazione del Regno del Marocco all'Università di Udine, dove funzionari e tecnici provenienti dal Paese nordafricano colpito dai recenti eventi sismici hanno incontrato docenti ed esperti di problemi della montagna del Dip.
Scienze agroalimentari, ambientali e animali.

L'appuntamento è stato promosso da Marco Manetti, esperto in sviluppo del territorio rurale (Ginger-Sofreco), che appoggia il Ministero nella preparazione per mettere in opera il "Programme d'appui au développement territorial au royaume du Maroc (Padt)", piano sviluppato nel Quadro unico di sostegno per l'assistenza dell'Unione europea al Marocco. Il programma comprende un sostegno al bilancio e un sostegno complementare attraverso l'assistenza tecnica all'attuazione del Padt in due regioni pilota: Beni Mellal-Khénifra e l'Oriental, e viene finanziato dall'Unione con 50 milioni di euro.

La delegazione marocchina era composta da 12 dirigenti del Ministero dell'agricoltura del Paese nordafricano e degli assessorati dell'agricoltura delle regioni Béni Mellal - Khénifra e Oriental, guidata dal capo del servizio di partenariato, Elbezzaz Nahid. Durante il meeting, coordinato dal direttore del Dipartimento Edi Piasentier, sono stati analizzati alcuni progetti di ricerca e programmi di formazione del Dipartimento, inseriti nel contesto delle attività dell'ateneo friulano nell'ambito del sistema della ricerca in regione, e i componenti della delegazione del Regno del Marocco hanno dialogato con Giorgio Alberti, delegato dell'Ateneo per l'internazionalizzazione e docente di Selvicoltura, e i docenti Stefano Filacorda, Stefano Bovolenta, Ivana Bassi, Lucia Piani, docente Economia ambientale. L'incontro si è concluso con l'auspicio di sviluppare nel prossimo futuro fattivi rapporti di collaborazione con l'Università di Udine.
Treviso, Veneto

Asolo, affidato l'appalto per lavori miglioramento sismico alle scuola media

ASOLO (TV) - Lavori di miglioramento sismico della scuola media di Asolo: dal progetto si passa all’esecuzione. Come noto perché già comunicato in precedenza, l’intervento è uno dei 34 progetti complessivi finanziati in Veneto dalla linea per l’edilizia scolastica del Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza.

Il 22 dicembre 2022 era arrivata comunicazione in municipio da parte del Ministero che il progetto di Asolo era stato finanziato con 547.000 euro di fondi PNRR.

È quindi proseguito l’iter amministrativo, nei mesi scorsi è stata espletata la gara di appalto tramite la Stazione Unica Appaltante della Provincia di Treviso e in questi giorni è stato affidato l’incarico dei lavori alla ditta Costruzioni Cecchin Srl di Castelfranco Veneto. L’intervento (progettista: ing. Stefano Bedin; direttore dei lavori: ing. Flavio Roggia; collaudatore: ing. Christian Ceccato) consisterà nel rifacimento di alcuni setti murari interni, nel consolidamento di diverse pareti interne, nel consolidamento dei controsoffitti ed interesserà tutto l’edificio scolastico.

Già nel 2015 la scuola media era stata oggetto di un intervento di riqualificazione energetica, funzionale e architettonica, con la realizzazione di un nuovo salone di collegamento con l’ala nord ed un primo stralcio di efficientamento energetico, per una cifra complessiva di 150.000 euro interamente coperti da contributo europeo.

Nel 2017 è stato quindi compiuto il primo step di miglioramento sismico con il consolidamento della struttura portante, la costruzione di nuove murature e il consolidamento delle fondazioni e dei giunti sismici per un importo di 280.000 euro, di cui 140.000 di contributo della Regione Veneto e 140.000 coperti con risorse comunali. Nel 2020 si è inoltre provveduto all’installazione di un impianto fotovoltaico con l’impegno di15.000 euro di contributo regionale e di 15.000 euro di risorse del Comune.

Ora segue l’intervento di miglioramento sismico che prevede, durante il periodo delle vacanze di Natale, il momentaneo spostamento degli uffici di segreteria, del dirigente scolastico, del dirigente amministrativo e di altri locali accessori dall’attuale sede della scuola medie alla scuola primaria Città di Asolo.

I lavori in questi locali inizieranno a marzo. Proseguiranno quindi nel resto dell’edificio durante l’estate, in modo tale che per settembre 2024 i ragazzi possano rientrare nelle loro aule.
Economia, Friuli V.G.

Msc conferma a Fincantieri le altre due navi Explora

TRIESTE - La divisione crociere del gruppo MSC ha confermato oggi l'ordine di due navi a idrogeno per il brand di lusso Explora Journeys con Fincantieri, confermando l' impegno a raggiungere zero emissioni di carbonio entro il 2050.

L'accordo, che riguarda Explora V ed Explora VI, completa un investimento totale di 3,5 miliardi in 6 navi Explora Journeys. Le 2 navi avranno nuove soluzioni di efficienza energetica e potranno utilizzare carburanti alternativi come gas bio sintetico e metanolo.

Le due navi saranno consegnate nel 2027 e nel 2028. Per Pierfrancesco Vago, executive chairman - Cruise Division, Msc group, "con Explora V e VI cercheremo di sviluppare nuove soluzioni, tra cui l'adozione di grandi celle a combustibile alimentate a idrogeno e la cattura dell' anidride carbonica, della pirolisi per la gestione dei rifiuti e di altre nuove tecnologie per l'efficienza energetica, che potrebbero essere un importante passo avanti nel nostro impegno di azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050".
Per Pierroberto Folgiero, ad Fincantieri, il nuovo contratto con Msc è "un segnale di crescente vitalità del settore crocieristico.

Il nostro futuro dipenderà dalla capacità di guidare l'evoluzione del settore verso tutte le tecnologie della transizione energetica e digitale". In questo senso, l'intesa con MSC "è un grande stimolo strategico verso il futuro". Il progetto Explora "con la quinta e sesta nave raggiungerà il massimo livello di avanzamento".

Le due nuove navi utilizzeranno idrogeno liquido con celle a combustibile per le operazioni alberghiere nei porti, per eliminare le emissioni di carbonio a motori spenti. Avranno nuovi motori a gas naturale liquefatto contro il problema dello slittamento del metano con l'uso di sistemi di contenimento. Il GNL, uno dei combustibili marini più puliti al mondo, riduce le emissioni di inquinanti atmosferici locali, riducendo gli ossidi di zolfo fino al 99% e gli ossidi di azoto fino all'85%, riporta Fincantieri.
Venezia

L’arte del tabarro reinterpretata dalla Maison Cilento di Napoli

Come noto, il tabarro è un capo da uomo dalle origine antiche e dal fascino intramontabile, fatto a mano da abili sarti e da artigiani con lunga esperienza.
La caratteristica di questo capospalla è l’allacciatura unica sotto il mento e la chiusura, che deve essere fatta buttando un’estremità sopra la spalla opposta in modo da coprire completamente la parte anteriore del corpo.
 
Nato con lo scopo di proteggere dal freddo e dalla pioggia, il tabarro vede una versione simile a quella attuale già nell’antica Roma, dove i senatori e i patrizi si coprivano con tonache drappeggiate lunghe fino ai piedi. Nel Medioevo era utilizzato sopra l’armatura e distingueva le classi sociali più agiate.

Nella Venezia del ‘700 piaceva molto ed era diventato di gran moda, tanto che conquistò anche le dame. Esso veniva indossato con eleganza per far esaltare le bellissime pieghe e i pittoreschi panneggi.
Proseguendo, nell’ottocento era l’abito dandy per eccellenza e la sua versione corta era in uso presso il Regio Esercito Italiano fino al 1918.

Oggi questo capo dalla forte identità veneta, viene reinterpretato con maestria dalla “M. Cilento & F.llo”, fondata a Napoli nel 1780 e guidata dal Dott. Ugo Cilento (nella foto), ottava generazione della storica famiglia, che fa conoscere e apprezzare lo stile partenopeo nel mondo.
 
La Maison Cilento rappresenta un punto di riferimento per la moda italiana e realizza i suoi tabarri osservando attentamente i canoni più severi dell’artigianalità, utilizzando molti tessuti unici presenti nel proprio archivio.
Non a caso la Cilento 1780 è Fornitore della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie e della Real Casa di Savoia oltre a vestire moltissimi uomini che amano il bello.
 
La sede storica è a Napoli in Riviera di Chiaia, nella splendida cornice di Palazzo Ludolf, e dal 2022 è stato aperto un nuovo negozio a Milano, nel cuore di Brera, in via Fiori Oscuri, proprio negli antichi locali che hanno ospitato la Spezieria di Brera 1591 prima, e poi l’illustre farmacista Carlo Erba, fondatore dell’omonima azienda che dal 1837 ha gestito l’Antica Farmacia di Brera.

Si può affermare con convinzione che la forte passione della famiglia Cilento per la ricerca delle eccellenze del nostro Paese e le meraviglie della tradizione è sempre più concreta.
Lunga vita al tabarro!

Giacomo Montanari
Economia, Veneto

Marmomac, pietra naturale e innovazione a Veronafiere

VERONA - Interior designer, materiali di eccellenza, tecnologia e oltre millecinquecento aziende provenienti da tutto il mondo, sono il cuore di "Marmomac" 2023, il 57° salone dedicato alla filiera tecno-marmifera, in programma a Veronafiere dal 26 al 29 settembre, presentato a Milano.

In Fiera le ultime innovazioni tecnologiche e applicazioni dei materiali lapidei nel mondo dell'architettura, del design e del lusso, tra cui lastre di pietra sottili pochi millimetri, stampate in 3D o per impieghi eco-consapevoli.

L'edizione di quest'anno, oltre ai premi 'New Best Comunicator Award' e 'Matter of stone', prevede un avveniristico progetto, il 'Plus Theatre' di Giorgio Canale, per mettere in relazione la pietra naturale e le tecnologie più moderne, arte e design coniugati in una visione innovativa, sempre coinvolgendo le aziende.

"Marmomac costituisce un vero snodo internazionale del business - ha detto Federico Bricolo, presidente di Veronafiere - per relazioni politico-economiche per il presente e il futuro del mercato lapideo". Questo, ha proseguito, "grazie alla capacità della manifestazione di mettere in rete le competenze di Veronafiere e i suoi rappresentanti in 60 paesi" con quelle "degli imprenditori della filiera, del ministero delle Imprese, degli Esteri, di ITA-Italian Trade Agency, Confindustria Marmomacchine e dei distretti produttivi dei territori". A Marmomac, espositori da 54 nazioni saranno impegnati in quattro giornate di business e formazione con operatori che si sono accreditati da più di 140 paesi. L'Italia è presente con 474 aziende ma tante anche dalla Cina con 347 e dalla Turchia (238).
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Ultimo aggiornamento: 24/09/2023 17:20