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La manovre dell'Esercito Nord Americano in Amazzonia

di Bontempi Gian Pietro

Le Manovre dell´ Esercito Nord Americano in Amazzonia
Tensione sui confini del paesi latini
Con certezza il Brasile si sta allontanando dalla alleanza con i paesi latino americani, per allinearsi con gli Stati Uniti. Nel prossimo dicembre, alla conferenza dell’ “Organizzazione Mondiale del Commercio” - OMC -, in Argentina, sarà discussa la posizione del nuovo governo di Brasilia. Fino a pochi mesi fa, il Brasile era il paese Leader, promotore di vincoli commerciali e culturali con i paesi dell’America latina. Dopo il golpe di Stato che ha allontanato la legittima presidente, Dilma Rousseff, il nuovo governo sembra aver abbandonato la guida dei paesi del Mercosul, organizzazione Internazionale che principalmente aveva l’obiettivo di rafforzare gli scambi commerciali nell’ambito dei paesi latino americani. Una posizione ora, quindi favorevole a una nuova alleanza nord americana che in buona sostanza, promuove lo scambio di merci e la vendita di risorse naturali; che permette inoltre, lo sfruttamento del petrolio del Pré-Sal, del bacino acquifero del Guaraní e di vasti territori, inclusa la foresta amazzonica. Gli interessi nord americani hanno sollecitato al nuovo governo una politica di privatizzazioni selvagge che andrebbero a favorire l’arrivo di multinazionali straniere, a scapito della economia e innanzitutto, della sovranità nazionale. Ma, in questo contesto, appare preocupante la cooperazione in campo militare con gli Stati Uniti. Principalmente perché nel giorno 18, agosto, 2015, è stato firmato un protocollo di collaborazione militare con la Russia. Accordo che prevedeva esercitazioni comuni, scambio di tecnologie militari, di blindati, di elicotteri e di vari tipi di armi. Sembra che in questo momento gli accordi con Mosca vengano cancellati e l’Amazzonia si prepara a ricevere, prossimamente, unità dell´ esercito americano, con l’obiettivo di eseguire esercitazioni congiunte con l’esercito brasiliano. Proprio di questi giorni, è giunta la notizia che il governo di Washington ha inviato cinquanta carri armati in Brasile. Non sappiamo ancora se a titolo di “donazione”, oppure come “ringraziamento”, per favori segreti. A questo punto, già si segnalano preoccupazioni, e non solamente da parte della gente, ma anche da parte dei paesi confinanti, come Bolivia e Venezuela, per questi interventi non necessari che potrebbero portare a conflitti pericolosi in un’area importante per le risorse e indispensabile per l’equilibrio delle diversità biologiche e dell’ ecosistema. Bolivia e Venezuela non potranno accettare ai loro confini le truppe nord americane armate e con tecnologie per il controllo e lo spionaggio. Pertanto questa regione, prevalentemente abitata da indios e popolazioni pacifiche, potrebbe diventare un enorme campo di battaglia o il teatro di un conflitto internazionale. Ma alla fine il buon senso non serve, poiché sono sempre i grandi interessi a prevalere, a dominare la politica, con i loro piani scellerati. Lo abbiamo notato nel corso della storia e in particolar modo, negli eventi storici del colonialismo americano e europeo.
Gian Pietro Bontempi

Ultimo aggiornamento: 18/04/2024 22:08