Cultura

Corona di luna

di Norman Zoia

Quella luna che splende tra i picchi e sui boschi raccontati dallo scrittore friulano. Quella luna tante volte catturata in pellicola o in digitale da chi ha fermato e firmato il noto volto qui sopra. Quella luna corteggiata dai cantori di tutti i tempi. Quella luna che spesso ha lampeggiato nelle mie canzoni e nelle mie opere visive… Qualche stagione fa ho ritmato un piccolo ritratto letterario (trascritto in calce) sull’autore di Aspro e dolce e di tanti altri libri d’ambientazione montana. Più o meno negli stessi anni De Conti faceva la stessa cosa usando la luce anziché le parole, com’è nella sua predominante cifra espressiva (non a caso, tra i molteplici volumi fotografici, ha prodotto per esempio Phôs, in edizione per collezionisti). L’interpretazione dei versi e degli scatti ha poi in fondo uno stesso slancio lirico accomunato dal diaframma, sia esso proteso alla vocalità o alla meccanica. Del resto la frequentazione artistica col maestro d’immagine veneto risale a una remota gioventù per altro mai del tutto perduta; un confronto nato e rinverdito tra i fiori di Marca, quei dolorosi quanto gioiosi fleurs du graal, dopo un comune tragitto all’ombra di ambrosiane memorie. Un doppio rosario di creative operazioni culturali - dal manifesto della blusofia redatto dal sottoscritto e abbracciato da Stefano Festa, a quello di un neo post spazialismo teorizzato da Vanni De Conti col supporto filosofico di Alberto Re - suggellato, forse casualmente, da una stessa spinosa Corona, irsuta come taluni crinali di quelle montagne che da Erto ci sorvegliano e ci danno forza. Ricordo con orgoglio quando il rude rocciatore-scultore alzò al cielo, in direzione del suo habitat di sempre, la litografia di un mio Cristo con la quale l’amministrazione comunale di Motta gli aveva reso omaggio dentro a un Auditorium strabordante. Chissà se lassù arrivò altresì l’eco delle nostre Vergini Camene, benché allora le discipline pittoriche non fossero troppo contemplate, nemmeno dalle Muse? Di sicuro arriverà a Portogruaro sabato 16 settembre alle 18.30 allorché sempre De Conti porterà in mostra alla Galleria Pab lontani rimandi della poesia elettrica, disciplina che con lui mi ha visto partecipe insieme a Gianni Bertini e Sal Passarella.

«Ha il fiuto fino del camoscio / gli accenti del ramarro e del lupo / mani di rovo ma l'occhio è liscio / e veleggia fra le cime o sul dirupo»… Per la sua voce di carpino al vento, postura di fulgida rana, Corona di luna (da passi perversi, fuzzbook':s - pag. 38)

Ultimo aggiornamento: 23/04/2024 19:37