Cultura, Treviso

Ho fatto tredici!

di Norman Zoia

Tanti sono i lustri trascorsi dalla prima volta su un palco, in divisa da soldatino. Li ho ricordati ieri sera a Palazzo Giacomini (Motta di Livenza) dove sono stato omaggiato anche con dei lustrini. Devo innanzitutto ringraziare Zona Franca che ha gestito la serata a inviti e la sua presidente Barbara Turcolin che si è altresì prestata a fotografarmi, sempre in tenuta militare sulla stessa scalinata rimasta com’era nel 1953. Mi è doveroso manifestare un grande thankiss (quindi con bacio accademico) a quanti sono intervenuti per ascoltare un riassunto in musica della mia tanto piccola quanto lunga e intensa storia d’artista. Grazie allo staff dell’associazione culturale (in particolare a Lisa Colledan, Ornella Sut, Laura Driadi e Raffaella Pea) e al calligrafo Roberto Tollardo che ha al meglio trasferito in una cornice le parole che la stessa presidente ha sul mio tragitto tracciato. Grazie alla stampa, presente con Gloria Girardini per la Tribuna (accompagnata da Stefano Zugno) e comunque sul pezzo con Sara De Vido per il Gazzettino e Claudia Stefani, sempre per la Tribuna ma anche per l’Azione, il Messaggero Veneto e La nuova Venezia. Grazie al maestro fornaio Dridani e al di lui figliolo Alberto, pasticciere provetto, per la gran torta col mio faccione da narcisi & canzoni. Grazie a Federica Marcuz, tra le più giovani narratrici di sempre, e alla sua famiglia (per altro ho suonato alcune strofe con la sua chitarra). Grazie allo scrittore Emilio Del Bel Belluz col quale ho a lungo collaborato. Grazie alle figlie dell’indimenticato professor Gobbis al quale ho dedicato Standing Rock, uno dei miei libri. Grazie al primo cittadino Paolo Speranzon e a Sabrina Matteazzi, assessore di riferimento per due mandati consecutivi. Grazie a Stefania Buran, vicepresidente della Fondazione che ci ha ospitato. Grazie a Manuela e Martina in rappresentanza della Biblioteca Comunale. Grazie alle Cantine Trevisan, all’Antica Macelleria Andrighetto, al Panificio Rorato. E ancora alla danzatrice del ventre Enrica Bordignon, a Natale Grassato, Bruno Artico… A Valeria Dark Doll Alpeggiani per il sostegno dai vicoli di Marte e a Carlo Verardo, passato in anteprima per un brindisi con Pinot bianco e Tai intitolati al suo vecchio casato. Insomma un tredici addirittura doppio, al servizio di un rivedersi e risentirsi attraverso un interiore, collettivo specchio.

Ultimo aggiornamento: 24/04/2024 21:21