Cultura

Già prima del '68

di Norman Zoia

Siamo nell’anno che precede il fatale maggio francese. E c’è chi, per esempio Geri Palamara, in anticipo sullo spirito battagliero dell’epoca, propone la riappropriazione dello spazio urbano in barba allo strapotere codificato della critica militante e delle gallerie borghesi. Ne fa fede questa immagine storica scattata da Gianni Berengo Gardin in piazza Duomo a Milano (scelta a distanza di oltre mezzo secolo per la copertina de L’orda d’oro / La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica ed esistenziale, corposo volume scritto per Feltrinelli dal compianto amico Primo Moroni insieme a Nanni Balestrini, anch’egli scomparso qualche settimana fa). Al centro della foto tre artisti che hanno molto segnato la mia formazione milanese: il pittore Palamara  per l'appunto, con chitarra, cantore off di Parole sull’occhio, Blue holes e Isole transtemporali; di fianco a lui la compagna di vita Nica di Santaflavia ovvero Gabbia (in attesa di Tank, nato proprio nel ‘68 e destinato a diventare tra i più grandi chitarristi rock & classic in circolazione) la quale poi con il sottoscritto, di lì a un paio di stagioni avrebbe cantato L'aceddi s'assicùtunu facennu riscurseddi… e Beati un cazzo i poveri di spirito; subito sotto di lei, quasi di nuca e di trequarti Sal Passarella, il poeta di Paese Indio e dei Pensieri fanno paura come uomini armati... Onorato e grato di avere attraversato quegli anni di piombo e miele in compagnia di tre rilevanti figure di riferimento per la cultura del periodo e per quella malferma del futuro.

Ultimo aggiornamento: 29/03/2024 09:14