Una band che non muove la sua musica solo dai bastioni di un famigerato nordest ma scruta a oriente, come si conviene, il grande orizzonte degli eventi. E allora? Non stare a guardare come fanno le stelle! Con una tecnologia inferiore a quella del tuo dispositivo mobile qualcuno, addirittura mezzo secolo fa, è sbarcato sulla luna. Mentre tu, con una potenza ben più elevata pensi a farti i selfie, a mettere like, trastullarti coi giochini, smanettare con le applicazioni, postare piatti in tavola e gattini in poltrona. Ahi, ahi! Non sempre il fine giustifica il mezzo. E sì che prima di conquistarla questa benedetta luna era stata comunque lei a conquistarci tutti. Qualcosa pertanto le dobbiamo; lo dobbiamo al suo Mare della tranquillità, ai suoi crateri, alla sua faccia nascosta, alla sua luce mutuata e mutevole che ci rimbalza addosso. Per esempio possiamo fotografarla al meglio proprio grazie a cellulari e palmari di ultima generazione. Anche se non ha certo avuto bisogno di uno smartphone Ricky Bizzarro quando ha scritto e composto questo tormentato capolavoro dedicato al nostro astro d’argento. Qui in calce il link all’audioclip in lingua trevigiana, con tanto di traduzione nelle info: https://www.youtube.com/watch?v=3A4ijZj_9h8
(Sopra: il suolo lunare nell’elaborazione da un particolare scatto rifratto-afocale di Paolo Casarini)
