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Molti cattolici brasiliani rifiutano difesa e adesione al Governo Bolsonaro

di Gian Pietro Bontempi

Molti brasiliani cattolici rifiutano difesa e adesione al Governo Bolsonaro.

Thiago Caminada –Giornalista, Coordinatore del Progetto “Olhar Vaticano”.


Il Brasile è oggi un paese di maggioranza cattolica. Tuttavia, il cattolicesimo è stato più simile a una tradizione che a una pratica religiosa, ma sempre fu esempio e modello di regole sociali. Tolleranza e sincretismo sono caratteristiche ben evidenti in questo tipo di religiosità. Recentemente, il deterioramento dei costumi e della religiosità provenientI dai nuovi movimenti pentacostali cattolici e evangelici, ha avuto grande influenza nel contesto sociale. La nuova corrente che si è formata, in origine considerata progressista, si è alleata ai conservatori, e nelle ultime elezioni politiche,è stata base di appoggio per l´elezione dell´attuale Presidente Bolsonaro. Inoltre, l´attuale atteggiamento europeo in contrasto a Papa Francesco, si manifesta con “inaudita ferocia” nella base cattolica del Governo Bolsonaro.

In Brasile, sacerdoti, vescovi e perfino la “Conferenza Nazionale Episcopale” (CNBB) sono accusati d´essere marxisti e di diffondere il comunismo. In più, in certi casi il Pontefice Romano viene accusato di illegittimità e i membri dell´alta gerarchia della Chiesa, accusati di rappresentare l´inferno. Le calunnie alla “Conferenza Episcopale” e ai suoi partecipanti sono di natura ideologica, ma gli accusatori non si rendono conto che le accuse sono di stampo ideologico-estremista.

Come giornalista, sto viaggiando per tutto lo Stato di Santa Catarina, nel Sud del Brasile, per incontrare e intervistare nove vescovi e l´arcivescovo della provincia. I vescovi manifestano severe critiche ai loro oppositori e difendono la posizione della Chiesa come legittima interprete del Vangelo. Vale la pena ricordare che la regione Sud del Brasile è stata quella di maggior percentuale di voti a favore di Bolsonaro.

Negli ultimi giorni, le stesse reti sociali che durante la campagna elettorale, hanno favorito il candidato di estrema destra alla presidenza, sembrerebbero aver diffuso fake news, destinando accuse contro il Pontefice e contro il Sinodo per l´Amazzonia. In una sua intervista, il vescovo di Lages, Don Guilherme Werlang, ha risposto con veemenza alle critiche del Governo che considera i vescovi del Brasile, come una forza di opposizione politica: “Quello che loro pensano di noi o che lasciano pensare, non interessa. Il nostro impegno è con il Vangelo. Noi siamo la Chiesa Cattolica e non siamo eletti nel modo come vengono eletti i ministri, per influenza politica“, disse il vescovo che partecipò per più di dieci anni, in “Commissioni Nazionali”, nelle “Conferenze Episcopali”, in tutto il Brasile.

Don Severino Clasen, presidente della “Regional Sul 4, della CNBB”, dichiarò: “Oggi i nostri maggiori nemici non si trovano fuori della Chiesa, sono i gruppi radicali conservatori. Sono alleati al potere e non vogliono vivere nello spirito del Vangelo e nella sua essenza”.

Il vescovo di Caçador afferma che chi critica la Chiesa a favore del Governo, “è eretico e non è in comunione con il cristianesimo.

Il clima in Brasile è di tristezza e di disorientamento. Infelici, i brasiliani hanno puntato su di un falso outsider, peraltro, di dubbia moralità. Disorientati, molti cattolici brasiliani abbandonano alcune verità della fede cristiana per criticare l´ influenza delle ideologie, senza rendersi conto che sono vittime di manipolazione ideologica.

La “Conferenza Nazionale Episcopale” sembra essere una delle poche voci in contrasto contundente, con capacità di ferma opposizione. Intanto, questa voce viene spesso soffocata dalle reti sociali, sospinte del fanatismo. I vescovi brasiliani sanno bene che non serviranno solamente le preghiere, per liberare il paese da un incerto e drammatico futuro.

Thiago Caminada


Interviste complete in lingua portoghese::

https://olharvaticano.com/category/igreja-em-santa-catarina/


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Ultimo aggiornamento: 28/03/2024 07:08