Cultura

Quelle calde brume dello struggimento

di Norman Zoia

Filosofemi che dal monte di Venere, attraverso le missive di Hermes, risalgono alle frecce di Eros. Forse si potrebbe riassumere anche così lo sguardo, non solo esteriore ed estetico, col quale Lia Zulianello (sopra, accanto alla copertina) ha messo insieme questo suo terzo libro. Il paesaggio marino rimanda a un film di Özpetek, su quelle rive romano-bizantine colorate di rosso, come la passione che incendia l’anima dell’autrice e del suo avatar narrativo. Tra presenze regali e le note suggestive degli Eurythmics incontriamo Leonardo, ma soprattutto Leyla e Shiri; esse racchiudono un lampo di femminino sacro che richiama un po’ Elah e Kyrbi, gli innamorati cantati da Geri Palamara contestualmente a un musical popolare messo in scena mezzo secolo fa per ribaltare quello sgraziato tormentone storico mamma, li turchi! Il desiderio, evocato fin dal titolo, si sublima in un finale che sottolinea comunque come la strada per il sogno sia costellata da escursioni contrapposte; così la figura classica degli amanti si trova catapultata, seppur con ben congegnata virtualità, dalla catena del Karakorum alla fossa delle Marianne. Ed ecco la polvere di stelle, la cartina di tornasole che si bagna negli abissi più profondi e si brucia nei deserti più desolati. Una sorta di saggio romanzato che si apre e si chiude con una doppia nota della stessa Zulianello a ridosso di un’intro a cura di Raffaella Pea e di una postfazione con appunti bibliografici firmata da Barbara Turcolin. Nell’interludio si sentono i profumi eterei del sandalo e quelli più persistenti del patchouli. Brindando con le bollicine di un Prosecco Zen.

Ultimo aggiornamento: 19/04/2024 22:05