Cultura

Madame & Messieurs

di Norman Zoia

Metto le mani avanti affermando che l’ultimo pezzo di Madame, quello che fa da traino alla serie Bang Bang Baby, è davvero l’eccezione; aiutato dal richiamo di un’atmosfera anni sessanta tracciata da Mina in Città vuota, non a caso dietro le quinte c’è la Caselli ben salda al comando dell’operazione. La regola non comporta però esagerati lampi di talento in questa nuova deriva trap-pop italiana. Vediamo un po’. A seconda di come ti senti cerchi in rete un bit triste. O allegro. O aggressivo. Vocoder, Auto-Tune e rimario a portata di mano. Poi vai di campionamenti da hit storiche mescolando con citazioni dai social, qualche parolaccia, su le mani e ciao Roma! Patata in bocca e biascicamento, come ripete spesso Silvia Boschero dagli studi di Rai Radio 2; racconti da una desolante periferia dell’anima malnutrita nella tua cameretta di adolescente che gioca a fare il Moroder dei nativi digitali. Aggiungi un producer di grido e montaci un video zeppo di effetti, meglio se abbastanza banali. Mah! Forse che Paoli, Vecchioni, Carmen Consoli e la Nannini compongono così? Forse che lo fanno Carboni, Silvestri, Fabi, Bersani e Nina Zilli? Forse che lo facevano Modugno, Dalla, Bindi, Tenco, Gaber, Battisti, De André? Senza scomodare Mozart e Beethoven, Verdi e Puccini, forse che quel gigagenio di Morricone usava questi mezzi e questi ripieghi? Per carità, la musica - come il mondo - va in prog, signore e signori! Talvolta, ahinoi, all’indietro.

Ultimo aggiornamento: 19/04/2024 22:05