Cultura

Eclittica squillante e serenissima

di Norman Zoia

Forse l’unica veneta autrice di ballate in odor di milonghe e peccaminose temperanze. Non dimenticandosi della terra dove ha radici (e fasiòi) tanto da inserire nel nuovo lavoro discografico improntato sulla disciplina celebrata da Piazzolla anche una personale versione di quella Marietta monta in gondola che più o meno tutti, qui nelle tre Venezie, hanno cantato in gioventù e non solo, magari sul torpedone delle vecchie gite scolastiche o in appendice alle sagre paesane. Del resto i fianchi asimmetrici della tipica imbarcazione lagunare, così come pure il pettine di prua, ricorda in qualche modo le movenze sinuose ma decise di quel tango argentino che è per certi versi altresì italiano, basti pensare ai tanti nostri migranti partiti un tempo per le lontane pampas o alla bella canzone di riferimento portata al successo da Milva a cavallo tra i cinquanta al tramonto e i favolosi sixties. Eccola, Romina Moro Manin, sul palco dopo un concerto in piazza con tanto di omaggio floreale, tra i musicisti e i ballerini che l’hanno accompagnata, Giuseppe Colabelli e Soledad Chaves, primi da sinistra.

Orbitando nel tango, Romina Moro La Contessa // 10 tracce che si aprono con l’inedito Dos tragos de amor e si chiudono con l’evergreen Besame mucho (anch’essa composta da una donna) / Arrangiamenti di Lino Brotto, Daniele Vianello, Walter Lucherini (nell’ordine: chitarra acustica e elettrica, contrabbaso, bandoneon) / Hanno partecipato inoltre Davide Michieletto alle percussioni, Stefano Gajon al clarinetto, Alice Dal Col al violino e Meghi Moschino ai cori. Registrato e mixato dalli stessi Michieletto e Gajon allo Zvukrecstudio di Noale

Ultimo aggiornamento: 28/03/2024 11:56