VENEZIA. Tre anni fa ci siamo occupati di Vetro Soffiato, raccolta lirica firmata da Serena D'Arbela. Un bel libro, ancor più impreziosito dalla prefazione di Valentino Zeichen, tra i massimi poeti viventi. Le pagine trapuntate da illustrazioni di Valeria, sorella dell'autrice e pittrice sopraffina. La copertina e alcune immagini a cura del figlio Sergio De Lazzari, insomma una reunion romana, artistica e familiare. Giovedì prossimo alle 17 la D'Arbela porterà fervida testimonianza nel capoluogo lagunare, presso la Scoletta dei Calegheri di Campo San Tomà, contestualmente all'incontro in memoria del compagno - e compagno della sua vita - Primo De Lazzari (qui sopra poco più che sedicenne e nell'ultimo periodo), ragazzo partigiano che col nome di battaglia Bocia è stato sul fronte interno della nostra zona, particolarmente a Marcon. L'appuntamento, introdotto da Sandra Savogin, è organizzato dall'Istituto veneziano della Resistenza e della società contemporanea, dall'Anpi 7 Martiri e da rEsistenze in collaborazione con le Municipalità di Venezia, Murano e Burano. In Rete non mancano per fortuna spezzoni audiovisivi dell'indimenticato De Lazzari (che ho avuto il privilegio di conoscere nella Milano degli anni settanta) a raccontarci intensi tratti di storia. Tra questi anche un Omaggio della nipote Marina Ferrante che si avvale inoltre della voce di Gianfranco D'Alessandra e del sottoscritto. Un Omaggio da parte di chi quel ragazzo della Resistenza ha sempre nel cuore. Perché «il Primo Bocia non si scorda mai».