Italia, Cultura

La Co-Scienza di Zena

di Norman Zoia

Allargate l’area della coscienza! Così caldeggiava la beat generation, Ginsberg in testa. Non limitatevi a quella della coscia, se mai è con l’ala che ci si può librare alti chiosava qualche epigono con ironia ma neanche poi tanta. Nel caso della nostra amata Fisica Bestiale si tira poi dritto in quella nobile zona deputata al ben dell’intelletto. Qui l’ombra della Lanterna non è un ossimoro, esprime piuttosto quel senso di appartenenza che è stato di De André e che continua a essere del caro amico Miz (un ulteriore richiamo alla musica, benché lirica, ci sta; e per la leggera storpiatura nel nome del protagonista, Mascagni ci perdonerà, insieme al suo librettista). Or c’è un diretto di Tyson nella Scala di Greison, tra i narrativi cunicoli mentali di questa splendida quarantenne, particella di Dea piovuta dal cielo, che un’altra neanche Hawking la scoverebbe nel corrispondente universo parallelo. In pieno momento segnato da Olimpo & Paralimpo vorremmo forgiare una medaglia / da una preziosa lega aliena / per Gabriella che ci abbaglia / buona Co-Scienza di Zena.

(Il prossimo 21 ottobre la Greison, fisica, scrittrice e giornalista ambro-genovese, aprirà la stagione nazionale al Teatro Civico di Tortona col suo “1927 - Monologo Quantistico” - Per due settimane è ancora in onda nel pomeriggio di Radio 2 con "Colpo di sole" affiancata da Mannucci e Ardemagni)

Ultimo aggiornamento: 24/04/2024 09:39