Pordenone, Friuli V.G., Turismo

La Chiesa della Madonna del Carmine a Stevenà, tra fede e tradizione

di Monia Pin

CANEVA - Non è inusuale che un frammento della nostra tradizione si riaffacci improvviso, magari lo ritroviamo in un luogo fuori dai percorsi abituali, in una località raggiunta quasi per caso o chissà forse è un richiamo che ci riporta alle nostre radici. Quando arrivo nel centro di Stevenà, località del comune di Caneva, la giornata è limpida, l'aria fresca ha mitigato il caldo dei giorni precedenti ed il sole sembra esaltare magnificamente ogni dettaglio del paesaggio.

Appena svoltato sulla sinistra verso il cuore del paese ecco comparire quasi per incanto la piccola chiesa della Madonna del Carmine chiamata anche "Madonna del Persego" e non a caso. Il nome così curioso trae la sua origine dalla famiglia bellunese dei Persico o Battipersico originaria del bellunese e che qui eresse la sua residenza nobiliare con annessa cappella gentilizia risalente al Seicento, ora chiesa molto frequentata sia dai fedeli delle terre friulane che da quelli del vicino Veneto. Situata sullo slargo tra va Battisti e via Chiaradia sembra inviti il passante ad una sosta e credetemi, ne vale la pena.

Non appena varcata la soglia si ha la sensazione di trovarsi in un’atmosfera raccolta dentro ad uno scrigno di fede, storia e arte che appaga immediatamente la curiosità del visitatore e la necessità del pellegrino di scoprire qui un’oasi di silenzio dove poter trovare il luogo consono per qualche momento di preghiera e contemplazione. Nel corso dei secoli l’edificio ha subito alcuni ampliamenti ed abbellimenti ad opera della famiglia di architetti De Marchi, residenti in zona. La forma attuale vede la chiesa più ampia, appoggiata sul lato destro al campanile. All’interno ciò che richiama maggiormente l’interesse è la parte del coro dove si può apprezzare la bellezza dell’altare barocco, opera risalente al XVII secolo realizzata da uno scultore veneziano che custodisce una pala d’altare raffigurante la “Madonna con Bambino, donatore e anime purganti” attribuita a Francesco Frigimelica.

Sopra un bel soffitto affrescato lascia intravedere lembi d'azzurro tra qualche nuvola e schiere di angeli recanti al centro una corona a gloria della Vergine Maria, quasi un’esortazione ai fedeli nel levare lo sguardo verso quel cielo dove risiede la salvezza eterna. Un tempo appesi alle pareti si potevano vedere i numerosi ex voto che attestavano le guarigioni miracolose ricevute da pellegrini ed ammalati. Voltandosi verso l'uscita gli occhi non potranno che essere attratti da una bella rappresentazione dell'Ultima Cena posta in alto, sopra la porta dell'edificio.

Il luogo diventa in questo periodo meta ancor più frequentata in vista delle celebrazioni della festività religiosa della Madonna del Carmine che cade il 16 luglio. In questa data si ricorda l'apparizione mariana avvenuta nel XIII secolo a Simone Stock, Priore Generale dei Carmelitani ed oggi ricordato con il titolo di beato, durante la quale “la Beata Vergine, con una moltitudine di angeli gli apparve tenendo nelle sue mani benedette lo Scapolare dell'Ordine e dicendo: «Questo sarà per te e per tutti i Carmelitani il grande privilegio, che chiunque morirà con questo Scapolare non patirà il fuoco eterno, ma sarà salvo» (fonte www.carmeloveneto.it). Da qui la denominazione di protettrice dei purganti.

Durante le celebrazioni che si svolgono per tutta la giornata è possibile partecipare anche alle Sante Messe tra cui il rito della rinnovazione del voto con l’offerta dell’olio. E proprio quest’ultimo, l’olio, riporta alla mente un’usanza tramandata di generazione in generazione e che lo vede come rimedio contro le verruche e non solo. Le boccette d’olio si trovano tuttora sopra un banchetto, alla destra dell’altare. È una consuetudine le cui origini si perdono nel tempo ed io stessa ne ho sentito parlare, fin dall’infanzia, da uno dei miei bisnonni originario proprio di Stevenà.

Rammentiamo inoltre che la località fa parte del percorso di San Cristoforo, percorribile sia a piedi che in bicicletta in un’alternanza di natura, arte, storia e spiritualità. Degna di nota è un’iniziativa della Pro Loco di Stevenà e che merita il plauso per l’originalità e l’attenzione verso la poesia. Affissi lungo le strade potrete trovare dei bellissimi componimenti che accompagnano il vostro cammino grazie all’evento “Poesie al Muro” che anche quest’anno rinnova l’appuntamento proponendo il tema “Terra di confine”.

Quindi non resta che tuffarsi tra le piccole e genuine meraviglie che custodiscono i nostri amati paesi, sempre pronti a riservarci qualche sorpresa per stupirci con la consueta abilità di mescolare gli ingredienti giusti per essere unici e rimanerci nel cuore, per sempre.

Ultimo aggiornamento: 24/04/2024 21:21