Cultura

La forza della meraviglia

di Monia Pin

Il nostro mondo non morirà per mancanza di meraviglia, ma unicamente per la mancanza del desiderio di meravigliarsi.
(G.K. Chesterton)

 
Oggi risistemando i miei libri ho riletto una frase di G. K. Chesterton e ne sono rimasta affascinata e turbata allo stesso tempo in quanto in essa vi leggo tutta lo sconforto di una persona che intuiva con evidente rammarico quanto l’umanità non riuscisse più a provare una delle emozioni più importanti della vita, quella della meraviglia. Preoccupazione che attualmente condivido, in un mondo dove tutto è dato per scontato mentre affianco a noi, ogni giorno, scorrono innumerevoli prodigi che vestono con semplicità una bellezza disarmante.


Il mondo sa ancora meravigliarsi? Rimaniamo ancora cogli occhi sgranati ed a bocca aperta davanti a qualcosa di particolarmente bello come quando eravamo bambini? La meraviglia è una sensazione appagante e soprattutto diventa per gli esseri umani un’importante occasione di crescita a tutti i livelli. Ci impone di fermarci davanti alla bellezza, di schiudere lo sguardo alla sorpresa che piano dilaga nel cuore e porta all’anima quel profumo di mistero che impregna ogni istante del giorno. È una sensazione che per un attimo ci riporta all’infanzia, a quel sentirsi aperti ad una curiosità volta alla ricerca ed alla scoperta che fa di quel momento di stupore la leva necessaria allo sviluppo dell’intuizione e della riflessione, aiutandoci a formulare ipotesi ed a cercare risposte, così da evolvere sia intellettualmente che spiritualmente.

 
Non servono grossi sforzi, né viaggi in posti lontani, non abbiamo neppure bisogno di intraprendere avventure per chissà quali luoghi inesplorati perché la meraviglia sorge semplicemente guardando ciò che ci è vicino ed improvvisamente un dettaglio ci colpisce, una sfumatura ci conquista, svelando particolari inediti e conducendoci lontano dalle nostre preoccupazioni. Ci troviamo quasi in un’altra realtà, ci caliamo nel ruolo di osservatore libero, come se il tempo si fosse fermato e ci trovassimo catapultati per un secondo in un'altra dimensione di noi che fino a quel momento non conoscevamo. 

Immagino non sia facile accantonare i pensieri, non è semplice sentirsi così leggeri come quando eravamo bambini, ma proviamo almeno per qualche minuto a cercare dentro di noi un’oasi di pace e di silenzio dentro la quale far spaziare i nostri occhi verso ciò che può ci può illuminare nel profondo. Potrebbe essere un fiore, un arcobaleno, il volo di una farfalla, una luce che d’improvviso gioca tra i rami degli alberi, un’alba o un tramonto che ispira un senso di pace o un sorriso che ci illumina la giornata, insomma qualcosa che magari diamo per scontato ma che nella sua semplicità fa sorgere in noi tutto l’entusiasmo che fa della meraviglia un respiro profondo dell’anima.

 
Dovremmo assecondarla, ascoltarla, far si che essa ci porti dinnanzi alla scoperta di un mondo esteriore che diviene nel contempo esplorazione del nostro universo interiore, dei suoi arcani e molteplici aspetti che possiamo esplorare a tutti i livelli. La meraviglia ci impone quasi di fermarci, di abbandonare per un attimo i nostri affanni quotidiani per osservare, sentire e conoscere quel che di più intimo e vero risiede in qualcosa che ha destato la nostra ammirazione, lo stesso sentimento di stupore che ci fa percepire l’amore che ha mosso un artista nell’atto di dar luce ad una sua opera d’arte oppure quello stupore talvolta incontenibile che pone i poeti davanti alla consapevolezza di comprendere all’improvviso , grazie all’ispirazione, le note silenziose di una bellezza che traccia la sua sinfonia armoniosa nello spartito della vita. 

E’ una sorta di risveglio interiore che ci toglie dal torpore di una quotidianità fragile, precaria, talvolta così presa da preoccupazioni ed impegni da portarci lontano dalle nostre reali aspirazioni, dai nostri veri obiettivi, dal nostro vivere pienamente la vita, facendo si che ogni domanda sorta non sia altro che un progresso nel cammino alla ricerca della verità, senza alcun pregiudizio o falsa convinzione ma solo con la passione di apprendere facendo della nostra esistenza qualcosa di unico.


Non ci deve mai mancare la capacità di meravigliarci, quell’entusiasmo innato che dopo averci portato sulla soglia di una sensazione intensa, coinvolgente ed appagante, accende in noi il desiderio di indagare e capire, di lasciarci andare all’avventura di un istante di gioia assoluta che diventa conoscenza di sé e del mondo. Esso ci dona nuova linfa e forza per superare gli ostacoli, permettendoci di ambire a nuovi traguardi, credendo ad un sogno o a un progetto magari messi in un cassetto tanto tempo fa, aiutandoci ad esprimere con qualsiasi talento ci sia stato donato tutto ciò che la mente ed il cuore hanno concepito in un istante di incredulità che fa sobbalzare il cuore ed esultare l’anima.


Non lasciamo quindi che il mondo finisca per mancanza di desiderio di meraviglia, non spegniamo quell’aspirazione che in noi vive da sempre e che ha aiutato l’umanità a percorrere il sentiero della conoscenza, ma concediamoci l’opportunità di vivere quel senso di pienezza che ci fa sentire liberi e quasi estasiati, pienamente entusiasti di questo nostro viaggio che si chiama vita. Accogliamo l’insegnamento silenzioso dall’incredulità di uno sguardo aperto e vivace che nel suo rimanere per un istante in bilico ci aiuta a ritrovare l’equilibrio, spalancando le porte all’amore assoluto che respira in un istante di stupore. Esso sarà in grado con la sua luce di guidarci verso quelle piccole verità che portano l’immenso nella quotidianità della nostra vita, diradando una volta per tutte quelle tenebre che impediscono agli occhi di poter vedere una fiorente speranza di rinascita.




Ultimo aggiornamento: 18/04/2024 22:08