Italia, Cultura

La scomparsa dello scrittore Gualazzini, biografo di Guareschi

di Emilio Del Bel Belluz

Quelli che amano il fiume non possono non aver sofferto per la scomparsa dello scrittore Beppe Gualazzini, avvenuta pochi giorni fa. La sua morte mi ha fatto pensare alla lettura di quello che aveva scritto e alle emozioni provate. Appartengo alla categoria di quelli che amano gli scrittori che più mi assomigliano. Spesso mi metto davanti a un foglio bianco e mi piace scrivere quello che mi è rimasto nel cuore di uno scrittore che ho conosciuto attraverso la lettura delle sue opere letterarie. 

Parlando di Gualazzini, avendo letto il suo libro “ Tre uomini in Po” mi viene spontaneo ricordare la grande emozione che provai nel leggere le sue cronache che scrisse nel suo viaggio lungo il Po, pubblicate a puntate sul Giornale. In certi momenti avevo l’impressione di trovarmi con lui sul suo barcone, e solcare il fiume conoscendone le storie più importanti, lasciate dall’uomo che viveva lungo le sue sponde. Con la sua penna ha tracciato tante storie che ha lasciato ai suoi numerosi lettori. La morte di uno scrittore è solo un passaggio che non ha il potere di cancellare quello che uno è stato. Lo scrittore ci ha donato una biografia su Giovannino Guareschi, che ci ha permesso di conoscerlo ed apprezzarlo ancora di più, essendo stato il suo primo biografo. Per una strana coincidenza, entrambi morirono nel mese di luglio, Giovannino il 22 del 1968, a Cervia e Gualazzini il 14 luglio del 2022. Gli scritti di Guareschi sono talmente attuali che sarebbe utile rileggerli anche ai nostri giorni così cupi per apportare un po’ di leggerezza. Re Umberto II si rifaceva spesso ai libri di Guareschi per affrontare meglio la triste sorte dell’esilio. Se il buon Giovannino fosse ancora tra noi la sua penna non tarderebbe a farci capire cosa sia l’essenza della vita, cercando di dare una visione che si contrapponga all’attuale realtà, spesso forzatamente distorta dal pensiero unico. Gualazzini e Guareschi abituati ad amare il loro fiume Po, oggi, si sentirebbero molto tristi nel vederlo asciutto e in agonia. 

Nella vita di questi due scrittori il fiume non mancava mai, come l’amore che essi avevano nei suoi confronti. Quanto mi piacerebbe che il fiume tornasse alla sua normalità, con le sue acque che scorrono felici verso il mare, e vorrei vedere i loro volti sorridenti per ricominciare a scrivere la storie del fiume. Sicuramente i due scrittori chiederebbero al buon Gesù che faccia piovere e che tornino le barche dei pescatori a solcare il fiume. Non credo che quel Gesù crocefisso a cui Guareschi parlava direbbe di no a due uomini come Giovannino e Beppe.

Ultimo aggiornamento: 18/04/2024 22:08