Dall'Asia non è arrivato solo il coronavirus ma anche un'ondata di polveri sottili che negli ultimi giorni, dalla zona del Mar Caspio e dei deserti del Karakorum, si è riversata sui Balcani e sulla Pianura padana.
L'esposizione prolungata al pm10 porta ad avere una minore capacità di contrastare le infezioni alle vie respiratorie e può rendere perfino critica la condizione di quei pazienti che hanno problemi cronici.
I dati delle centraline dell'Arpav fanno capire la portata del fenomeno: in un periodo, ultima decade di marzo, in cui la concentrazione media di polveri sottili si attesta storicamente fra i 20 e i 30 microgrammi per metro cubo,sono saliti oltre i 200 in varie località del Veneto.