Vittorio Veneto, Belluno, Veneto, Turismo

Quando un itinerario improvvisato rende speciale una domenica mattina 

di Monia Pin

Cappella Maggiore - chiesa "Mattarella"
Sarmede - affreschi
Colle Umberto - mulino
Non so dire ormai quante volte la mia bicicletta mi sia stata complice nel desiderio di conoscere i paesi della zona e cercare quelle particolarità un po’ nascoste oppure semplicemente non notate, quegli angoli dove il tempo racconta sempre qualcosa e il paesaggio ti lascia attonito come se lo vedessi per la prima volta. 

Devo ammetterlo, in più occasioni i miei itinerari (peraltro non molto lunghi) si delineano strada facendo, sono improvvisati ed è questo forse a portarmi verso qualche meta che riserva le sorprese più gradite.

E’ il caso di un percorso che mi ha visto partire da casa (Pianzano, Godega di Sant’Urbano), proseguire verso San Fior e fermarmi presso la chiesetta di San Bernardino che conosco fin da bambina, situata lungo la Statale 13 Pontebbana ed edificata nel XV secolo in seguito alla violenta grandinata che si abbatté sulla zona il 20 maggio 1461. L'ambiente è semplice, abbellito da statue moderne in quanto la chiesa ha subito furti e perdite nel corso dei secoli. L'altare maggiore è dedicato ora all'Immacolata Concezione mentre un tempo ospitava la statua di San Bernardino. Ai lati dell’altare sono state poste due statue, a sinistra quella di San Bernardino e a destra quella dedicata a Sant’Antonio da Padova.
Sulla parete sinistra è ben visibile l’iscrizione che commemora il motivo per cu fu edificata la chiesa e ben descrive l’evento calamitoso con dati ben precisi che hanno permesso la ricostruzione storica dei fatti.
Ricordiamo prima di uscire la sepoltura posta sul pavimento del 1699 dove riposa una donna appartenente alla famiglia Pellati di Serravalle di Vittorio Veneto.

Passando per Colle Umberto faccio una piccola deviazione e prendendo sulla destra via Fratelli Tandura scopro un piccolo mulino, ancora ben conservato e perfettamente inserito nel contesto residenziale. Come se una scheggia del passato ricordasse al presente la storia rurale e ne preservasse la memoria.
Passando oltre, dirigendomi in direzione Colle Umberto non posso non fermarmi presso Borgo Mescolino dove si trova l'oratorio consacrato alla Madonna della Salute, fondato presumibilmente nel XV secolo e rinnovato nel 1710. Inizialmente denominato come oratorio di “S.Maria della Misericordia de Mescolin” ha assunto il titolo attuale verso la fine del ‘700. E’ possibile visitarla la domenica a partire dalle ore 9 ; inoltre per chi volesse, partendo appunto dall’oratorio, si può percorrere “La strada Del Calvario” e raggiungere la Chiesa Parrocchiale di San Martino.

Si prosegue, la giornata assolata e calda non ferma la voglia di proseguire e raggiungere Cappella Maggiore dove ad attrarre l’attenzione è la chiesa della Santissima Trinità, detta anche chiesa “Della Mattarella” dal nome “Andrea Matarela” citato in uno degli affreschi che si possono ammirare all’interno. Secondo alcune fonti sembra che questa persona fosse probabilmente il proprietario dei terreni dove sorge l’edificio di epoca longobarda. La chiesa è visitabile solo su prenotazione, l’anno scorso hanno avuto molto successo le visite guidate che hanno offerto la possibilità di poter ammirare il meraviglioso ciclo di affreschi recentemente restaurati.
Si continua poi verso il centro del paese dove non si può non restare incantati dalla scalinata che porta verso la Chiesa Parrocchiale dedicata a Santa Maria Maddalena, con l’abside rivolto verso est e la facciata verso ovest e certamente si resta colpiti dall’imponenza della casa canonica che sorge sulla sommità di una altura. Ai piedi della chiesa c’è Piazza Vittorio Veneto con la fontana di Venere e si possono trovare i “libri condivisi” dentro un’installazione in legno. Troverete inoltre un pannello esplicativo dove sono indicate le vie da seguire per aggiungere le varie attrattive ed i luoghi che meglio caratterizzano la peculiarità del paese , seguendo L’Itinerario dell’Oliva.
 
Alla rotonda del paese il mio sguardo sceglie la strada verso Sarmede, sarebbe impossibile resistere al paese delle fiabe che pur se visitato più volte richiama sempre la mia attenzione grazie ai suoi ineguagliabili murales. Nel raggiungerlo gli occhi si perdono tra panorami e campi , così colmi di quel verde che lascia spazio proprio a quella fantasia che ha fatto di questo splendido posto il paese delle fiabe. Difficile elencare tutte le attività che si svolgono qui, basti pensare alla Mostra Internazionale dell’Illustrazione per l’Infanzia o al Museo Štěpán Zavřel, oppure al Teatro, fulcro di idee e manifestazioni, senza dimenticare ovviamente i succitati murales che appaiono sulle pareti delle case, accogliendo il turista in un clima così vivace e fantastico da farlo sentire proprio come se si calasse nella trama di una favola che qui, ai piedi del Cansiglio, non poteva trovare scenografia migliore.

E’ ora di scendere verso Cordignano non prima di aver fatto una breve deviazione a sinistra, verso Borgo Palu’ e qui una breve sosta è d’obbligo per visitare l’oratorio di San Pancrazio. La devozione per questo Santo, che viene ricordato il 12 maggio, è ancora molto forte e a lui è dedicata anche la Chiesa di Montaner. Non ci sono notizie certe sulla data di costruzione, l’interno è molto semplice ma si respira l’intensità della fede e si coglie l’importanza di una storia che proprio con queste piccole tracce lasciate nel territorio ha trovato il modo di raccontarsi, permettendoci di ricostruire e conoscere il nostro passato. Oltre alla Statua di San Pancrazio, questo giovane martire morto a Roma all’età di 14 anni ed invocato solitamente per la protezione dei raccolti, ci sono sulle pareti due quadri con le immagini di Santa Rita da Cascia e di Sant’Antonio. Sempre all’interno è presente un pannello dove è riportata la storia della vita di San Pancrazio e l’inno di lode a lui dedicato.

Non mancano mai gli spunti per spingersi oltre e cercare qualche altra bellezza di cui può vantarsi ogni nostro paese, ma è ora di rientrare e certamente alcuni luoghi saranno la meta di qualche altra prossima escursione. Mi avvio verso casa ancor più ricca nell’anima e nel cuore, magari un po’ stanca ma la bellezza rende più dolce ogni fatica quasi cancellandola mentre osservo campi di grano e filari di vite accompagnarmi verso casa. Fa piacere osservare che un numero sempre maggiore di persone scelga di trascorrere il tempo libero coniugando sport e riscoperta del territorio, il turismo locale può essere un ottimo volano per la ripresa di molte attività economiche e non solo, può sensibilizzare soprattutto noi stessi alla conservazione e alla custodia dell’ambiente in cui viviamo e dei tesori di arte, fede e non solo che la storia ci ha lasciato in eredità.

Monia Pin

Ultimo aggiornamento: 05/06/2023 17:39