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A Trieste summit globale di esperti su armi biologiche e IA

TRIESTE - Una discussione sull'impatto dell'intelligenza artificiale sulla biosicurezza mondiale per dotare la convenzione internazionale dell'Onu che proibisce armi biologiche e tossiniche (Bwc) di un'organo consultivo scientifico che possa prevedere scenari e nuovi rischi.

Questo è l'obiettivo dell'incontro internazionale che si svolge da oggi a mercoledì a Trieste e che è promosso dall'InterAcademy Partnership (Iap), un ente sotto l'egida dell'Unesco che raccoglie 150 accademie scientifiche nazionali, regionali e globali. La riunione nello specifico consisterà in una sperimentazione di come potrebbe funzionare (proof-of-concept) tale organo scientifico consultivo, che per questo summit è stato chiamato a lavorare sull'IA.

Mentre gli altri strumenti internazionali che regolano le armi di distruzione di massa nucleari e chimiche hanno già a disposizione un panel di esperti scientifici a cui porre quesiti su questioni di attualità, la convenzione sulla biosicurezza, entrata in vigore nel marzo 1975 e con un'adesione quasi universale, ne è sprovvista. Molti dei 185 Stati membri ritengono che sia necessario istituirlo ma rimangono dubbi sulla struttura appropriata. Lo Iap in coordinamento con le Accademie nazionali delle scienze, dell'Ingegneria e della Medicina degli Stati Uniti (Nasem) con questo incontro al Centro Internazionale di Fisica Teorica (Ictp) di Miramare vuole dare una risposta concreta. Per la riunione sono giunti in città 38 esperti da 32 Paesi in rappresentanza di tutte le regioni del mondo.

Ultimo aggiornamento: 08/05/2024 21:11