Cultura, Veneto

Archeologia, in Veneto il più grande bazar della protostoria

VERONA- E'nei siti archeologici di San Basilio, Villamarzana e Frattesina di Fratta, nell'area meridionale del Veneto, che i ricercatori hanno portato alla luce quello che è ritenuto "il più grande bazar della protostoria". Se per i non specialisti si tratta di tre località poco conosciute, è invece proprio dagli scavi effettuati in questi anni che questo territorio ha dimostrato la sua importanza dal punto di vista archeologico.

Miti e leggende dell'antica Grecia narravano di un grande fiume, portatore di merci, ricchezze e risorse di ogni genere dalle terre degli Iperborei, le genti che vivevano a nord del mondo conosciuto.

Il fiume celebre fino al cuore del Mediterraneo era il Po, allora chiamato Eridano, e alle foci dei molti bracci di questo corso d'acqua arrivarono i primi navigatori greci alla ricerca di nuovi mercati e di fecondi contatti con le popolazioni etrusche e venete della grande Pianura padana.

I nuovi luoghi di incontro trovarono l'ideale collocazione tra le foci del fiume e le dune costiere, dove si incrociavano rotte marine, fluviali e terrestri.

Proprio agli importanti reperti degli scavi condotti a San Basilio di Ariano nel Polesine, Villamarzana e Frattesina di Fratta è dedicata ora una giornata di studi che si terrà mercoled' 17 aprile in Aula Nievo dell'Università di Padova, durante la quale saranno presentati i recenti risultati delle campagne archeologiche. I lavori saranno aperti da Monica Salvadori, prorettrice con delega al Patrimonio artistico, storico e culturale e al Sistema Bibliotecario di Ateneo dell'Università di Padova, e da Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, cui seguiranno gli interventi, tra gli altri, di Fabrizio Magani, Soprintendente Abap per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza, e Daniele Ferrara, direttore Regionale Musei Veneto.

Ultimo aggiornamento: 30/04/2024 19:58