Banche, prospettive per il futuro
di Pasquale Vella
Gli ultimi default di alcune banche che hanno visto le proprie azioni, detenute da fiduciosi risparmiatori perdere di valore fino ad azzerarsi hanno causato nell'opinione pubblica italiana un deficit di fiducia complessiva. Oltre due terzi di cittadini, secondo una rilevazione IPSOS, afferma di non nutrire fiducia negli istituti di credito, ritenendo che questi tendono a scaricare i costi della loro incapacità di gestione sui consumatori/clienti.
Dal 2015 al 2018 si è assistito al crac di svariate banche con consistenti perdite di risparmi investiti in azioni di tali istituti e conseguenti salvataggi messi in atto con capitali pubblici. L’auspicio per il futuro è quello che gli istituti di credito riescano a generare tranquillità, ad essere parte integrante delle comunità in cui operano, ad impegnarsi nella crescita dei contesti sociali, nel rafforzamento della microeconomia ed essere protagonisti della crescita della collettività sostenendo famiglie e imprese e creando opportunità lavorative per i giovani.
In questo clima di grande incertezza, per i giovani laureati che si inseriscono in questo circuito lavorativo, che da sempre è ritenuto una delle attività tra quelle maggiormente ricercate, anche in considerazione delle ottime condizioni stipendiale, sorgono numerosi interrogativi. Vi è infatti da dire che l’impegno da parte di chi opera in questo ambito è sicuramente significativo, soprattutto quando si ha a che fare con questioni che riguardano le famiglie e la loro capacità di fare risparmio, affidandosi a validi impiegati. Ciò nonostante, non deve mancare anche il coraggio e l’accettazione di altre problematiche, tra queste alcune decisamente gravi, che spesso, in aree del paese dove il degrado e la delinquenza prolificano, mettono a repentaglio di vita di alcuni dipendenti del settore bancario, esposti a fattispecie delittuose.
Nel paese Italia, oggi, un giovane laureato che deve fare delle scelte orientandosi in un campo lavorativo come questo, ha la necessità di fare attente valutazioni, soprattutto guardando ad una prospettiva futura che lo riguardi dal punto di vista di una carriera prosperosa, ma certamente costellata di insidie. L’abilità da mettere in campo è soprattutto quella che possa riguardare la singola preparazione nell’ambito dello sviluppo di strategie e piani di azione che raggiungano gli obiettivi finanziari dell’istituto da cui si dipende, nondimeno importante, la Leadership. Saperci fare con gli affari e con i diversi interlocutori, far si che la clientela abbia fiducia, e che guardi con favore alla competenza, dalla quale deve emergere affidabilità e un atteggiamento che emani messaggi recepiti favorevolmente.
Pasquale Vella, già direttore di istituto bancario, esponente per la Campania dell'Associazione Nazionale Sostenitori AMICI della POLIZIA.