Venezia

Bibione, ieri sera la prima Via Crucis in Val Grande

Foto Edoardo Codognotto
Foto Edoardo Codognotto
Foto Edoardo Codognotto
Foto Edoardo Codognotto
BIBIONE (VE) - «Questa Via Crucis è uscita dalla chiesa e si è trasferita in un luogo creato da Dio per l’uomo: questo luogo è la valle incantata che stasera ci ha abbracciati uno ad uno mentre abbiamo pregato per la pace ovunque nel mondo e nel nostro cuore». Con queste parole, il parroco di Bibione (Venezia) don Adel Pietro Nasr ha congedato le centinaia di persone che ieri sera, venerdì 18 aprile, hanno preso parte ai riti del Venerdì Santo celebrati per la prima volta all’interno della Val Grande, oasi naturalistica di 360 ettari nel cuore della località balneare veneta.

Un cammino condiviso di fede e natura
Nonostante l’incertezza del meteo nei giorni precedenti, adulti e bambini, famiglie, turisti e cittadini – tra cui anche il sindaco di San Michele al Tagliamento-Bibione, Flavio Maurutto – hanno risposto con una presenza corale. Torce alla mano, si sono messi in cammino lungo i nuovi sentieri della valle, in un percorso ad anello tra leccete e antiche dune.
Accompagnati dalla voce del parroco, dai canti alternati a lunghi silenzi e dai suoni notturni della natura – gli uccelli, le rane, il respiro del bosco – i partecipanti hanno attraversato le quattordici stazioni della Passione di Cristo, segnate dalle opere lignee degli artisti Ivano Stefanello e Luciano Martinazzi.

Il “Monte Calvario” sulla duna e la pace come meta
Momento centrale è stata la salita al Mutteron dei Frati, l’antica duna sabbiosa che ha accolto, per una sera, il simbolico Monte Calvario. La croce votiva già presente sul luogo ha rappresentato la stazione della crocifissione, al culmine del cammino. Nella discesa finale, la processione ha sostato davanti alla statua della Madonna di Medjugorie, Regina della Pace, per un’intensa preghiera collettiva. Poi, nel buio rischiarato dalle torce, il gruppo si è raccolto in cerchio per ricevere la benedizione del parroco: un gesto potente, rivolto sia ai fedeli e alla località che si prepara alla stagione turistica, sia al mondo intero, in un tempo attraversato da conflitti e carestie.

La fede che abita la bellezza
Val Grande, da sempre luogo simbolo di armonia e convivenza, ha accolto con grazia questa Via Crucis fuori dal suo tempio, rendendola ancora più profonda e partecipata. Una celebrazione che resterà nella memoria di molti, come segno che la fede può abbracciare e camminare insieme alla bellezza, quando l’uomo si lascia guidare dalla luce – dentro e fuori di sé.

Ultimo aggiornamento: 25/04/2025 01:58