Cultura, Treviso

Canti di donne, giornata di studi sulle cantastorie della tradizione veneta

CASTELFRANCO (TV) - Il Conservatorio di musica Agostino Steffani propone un omaggio alle donne protagoniste della musica tradizionale veneta con una giornata di studi che vedrà riunite a Castelfranco le più importanti studiose ed esecutrici di questo repertorio. Sarà l'occasione per ripercorrere il canto femminile tra lavoro, devozione e festa, con conferenze e momenti musicali.

La giornata di studio darà conto di questa poliedrica realtà al femminile, alternando, nelle comunicazioni di interpreti e ricercatrici tra le più rappresentative della tradizione veneta contemporanea, l’ascolto di documenti sonori originali ad esecuzioni dal vivo.

La giornata di studi, dal titolo, Cantastorie, interpreti, ricercatrici e cantautrici della musica tradizionale veneta ed è organizzata da Paola Barzan, docente di etnomusicologia al Conservatorio di musica Agostino Steffani che aprirà i lavori sabato alle 10 con un contributo tipo generale dedicato alla donna nella musica tradizionale veneta: le testimonianze, le ricerche. Alle 10,30 interviene Placida Staro con “Donne nel ciclo della vita”, mentre Elida Bellon e Giulia Prete, componenti duo vocale D’AltroCanto insieme a Paola Barzan approfondiranno la devozione femminile nel canto tradizionale veneto

Giuseppina Casarin e coro delle Cicale propongono infine “Cucitrici di canti” Il canto femminile nel lavoro: braccianti, filandere, mondine.

Alle 14,30 la giornata riprende con le voci delle donne del Delta del Po insieme a Maria Chiara Crepaldi, mentre

Grazia De Marchi con Federica De Carli si occuperanno di canti femminili nel Veronese con la conferenza “Cantè balè butele (fin che si’ da maridar)”. Alle 16 saranno in scena alcune cantautrici popolari venete: da Rosanna Trolese con l'intervento conterto “Dal gioco cantato al canto della vita” a Rachele Colombo che chiude la giornata con “Canto par mi, canto par ti” Ricerca, ispirazione, processi creativi fra tradizione e innovazione.



«Nel tessuto sociale delle comunità rurali, montane, marinare ed urbane del Veneto fino alla metà del secolo scorso, le donne hanno rappresentato una componente determinante, non solo come preziosa ed infaticabile forza lavoro, ma anche e soprattutto per il loro ruolo sociale, educativo e culturale-spiega Maria Grazia Barzan-Attraverso il canto esse hanno attraversato il ciclo della vita, comunicando valori e sentimenti, amore e devozione, frustrazioni e rivendicazioni. Dalla schiera delle esecutrici spontanee, documentate dalle ricerche sul territorio fino agli anni Novanta, emergono eccezionali figure di cantastorie, improvvisatrici, narratrici. Oggi, caduti i contesti a cui quella pratica era funzionale e necessaria, il testimone della tradizione è passato nelle mani di studiose e musiciste che delle donne di un tempo e delle loro voci conservano la memoria, non solo divulgando, reinterpretando e riproponendone i canti, ma anche traendone ispirazione per nuove composizioni»

Teatro Accademico, sabato 15 marzo ore 10-18 ingresso libero

Ultimo aggiornamento: 08/05/2025 21:46