Salute, Treviso

Dosson di Casier, posata la prima pietra della Casa di Comunità

DOSSON DI CASIER (TV) - Dosson di Casier, in provincia di Treviso, ospiterà entro il 2025 una delle Case di Comunità che rientrano nel programma della Regione Veneto per creare una nuova tipologia di struttura sanitaria territoriale che da un lato rafforza il rapporto tra Ospedale e Territorio e dall’altro sostiene l’offerta di servizi sanitari e sociali alla popolazione dell’area nella quale nasce.

Ieri è stata posata la prima pietra dell’opera dall’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, su delega del Presidente Zaia. La struttura avrà un costo complessivo di 2 milioni 720 mila euro, in parte finanziati con i fondi della Misura 6 del PNRR e ed in parte dalla Regione. Alla cerimonia erano presenti tra gli altri l’Assessore regionale Federico Caner, il Sindaco di Casier Renzo Carraretto, la Presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Sonia Brescacin, il Direttore Generale dell’Ulss 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi, e alcuni Sindaci dell’area.

La struttura nascerà dalla ristrutturazione dell’ex scuola elementare su una superficie di 1.510 metri quadri, dove troveranno posto un’area accoglienza, diagnostica e prelievi con sale d’attesa, 2 punti prelievo, una sala polivalente, un ambulatorio di radiologia, 2 ambulatori generali con infermiere di famiglia, un’area funzionale di Medicina di Gruppo Integrata con 5 ambulatori, spogliatoi e servizi igienici. Ci saranno anche ben 6 ambulatori per le visite specialistiche.

“Come Regione – ha detto Lanzarin – stiamo puntando molto su questa nuova tipologia assistenziale, tanto che i lavori per Case di Comunità come questa stanno partendo in varie aree e che, alla fine, la sola Ulss 2 Marca Trevigiana ne potrà contare 17, mentre 99 saranno quelle realizzate in tutto il Veneto entro il 2026, scadenza fissata dalle tempistiche indicate dalle regole di PNRR. In tutto il Veneto saranno investiti 241 milioni 482 mila euro. Nella sola Ulss 2, 41 milioni 831 mila 400 euro. Hanno un grande significato – ha aggiunto Lanzarin – perché sono nuovi luoghi di medicina di prossimità, vicini al cittadino con servizi sanitari utilissimi ma anche con il settore sociale, per il quale stiamo lavorando con profitto a una rete con i Comuni. Territorio, Regione e Ullss hanno davvero aperto un dialogo costruttivo, anche nell’ottica per la quale queste realizzazioni, andando a interessare edifici già esistenti e magari inutilizzati, contribuiscono alla rigenerazione del territorio urbano”.

“Strutture e macchinari – ha concluso l’Assessore – sono fondamentali ma, anche in questo caso, la differenza la fa il fattore umano. Tutti sappiamo come la carenza di personale sia un problema diffuso in tutta Italia, ma in Veneto stiamo mettendo a terra tutta una serie di iniziative che consentono di guardare con un po’ di fiducia al futuro. Ad esempio, i corsi per creare nuovi Medici di Medicina Generale stanno ottenendo numerose adesioni, ben oltre le previsioni”.

Ultimo aggiornamento: 30/04/2024 19:58