Italia, Politica

Festa dei popoli il 12 settembre con Marco d'Aviano compatrono d'Europa

Dichiarare il beato Marco d’Aviano un compatrono d’Europa, facendo del 12 settembre una ricorrenza ufficiale per tutta l’Unione. Da quasi due anni Marco Dreosto non siede più tra i banchi dell’Europarlamento ma continua a coltivare questo sogno, sostenuto da altri colleghi non solo italiani e non solo della Lega.

Ora che le elezioni per il rinnovo dell’assise di Bruxelles si avvicinano, il senatore e segretario regionale del Carroccio del Friuli Venezia Giulia vedrebbe di buon grado una rispolverata al progetto, culminato nel settembre del 2022 in una delle primissime cerimonie a carattere religioso mai celebrate prime d’ora all’interno del Parlamento Ue. In quell’occasione Dreosto e il cappellano don Carmelo Prima accolsero nella capitale belga alcuni fedeli del Triveneto, portando in pellegrinaggio dentro le stanze istituzionali una statua della Madonna di Schio. “

Un modo per ricordare le radici cristiane dell’Unione ma anche i valori comuni in cui crediamo”, ha spiegato l’esponente leghista. Che ora per l’appunto spera in una ripresa dell’idea di una “festa dei popoli d’Europa” da commemorarsi ogni 12 settembre.

Fu infatti proprio in quella mattina del 1683 che le schiere cristiane guidate dal frate respinsero l’attacco ottomano su Vienna e ristabilirono la pace nel continente. Di qui l’intenzione di riconoscere ufficialmente nel beato Marco un compatrono della Ue insieme ai santi Benedetto, Caterina da Siena, Cirillo e Metodio e Brigida. Saranno quindi i leghisti che verranno eletti nel corso della chiamata delle urne del prossimo 8 e 9 giugno a portare avanti l’iniziativa politica che, come detto, pare trovare consensi trasversali anche al di fuori dei confini regionali. Del resto non è un mistero che il cappuccino di Aviano sia veneratissimo in Austria ma anche nei Paesi dell’Est con Papa Woytjla tra i primi sponsor della sua ascesa agli onori dell’altare. “Fu un precursore degli ideali comunitari e un grande diplomatico – ha commentato il senatore -.

Fronteggiando a mani nude i Turchi evitò autentiche carneficine tra gli schieramenti avversari. A lui si deve il primo concetto di “Europa dei popoli”. E’ giusto che le istituzioni di Bruxelles prendano finalmente coscienza di quanto compiuto in quegli anni così turbolenti. Il 12 settembre del 1683 iniziò quel percorso di avvicinamento e di collaborazione tra genti diverse che oggi chiamiamo Unione”.

Ultimo aggiornamento: 03/05/2024 14:22