CORDENONS/CONEGLIANO/VITTORIO V. - Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con i Concerti di Natale dell’Accademia Naonis di Pordenone, articolato in una serie di eventi dedicati al grandioso repertorio della musica sacra che consolidano anche le collaborazioni artistiche sul territorio, grazie alla collaborazione dei diversi gruppi corali che affiancano l’Orchestra nell’esecuzione di pagine tra le più straordinarie nel parlare all’animo umano di valori universali quali pace, fede, speranza.
Tale è anche la solenne composizione della Messa di Requiem KV626 di W.A. Mozart, che sarà eseguita sabato 2 dicembre alle 21 nella Chiesa di Santa Maria Maggiore di Cordenons e domenica 3 dicembre alle 21 nel Duomo di Sacile con la direzione del Maestro Alberto Pollesel, l’Orchestra Naonis e un poderoso ensemble corale costituito da Accademia Tetracordo Vittorio Veneto, Corale Vincenzo Ruffo Sacile, Insieme Vocale Città di Conegliano, Ensemble Armonia Cordenons. Le parti solistiche saranno affidate a Giovanna Donadini, soprano, Michela Sordon, contralto, Federico Lepre, tenore, Claudio Zancopè, basso. L’evento di Cordenons è dedicato alla memoria dello scrittore e commediografo Renato Appi, nel centenario della nascita (1923/2023), e al ventennale della morte del pittore Gaetano Taiariol (2023/2023).
Una terza replica sarà realizzata nell’anno nuovo, domenica 14 gennaio 2024 alle 16 nella Chiesa dei SS. Martino e Rosa a Conegliano. Promossi con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli, in collaborazione con le Amministrazioni Comunali e le Parrocchie ospiti, i Concerti propongono una delle partiture più note del genio di Salisburgo, l’ultima prima della sua morte avvenuta a Vienna il 5 dicembre 1791. La storia narra che l’opera gli fu commissionata dal conte von Walsegg, che volendo però mantenere segreta la sua identità, si mise in contatto con il musicista attraverso delle lettere anonime inviate da un misterioso messaggero. Mozart compose il “Requiem” in uno stato di estremo logoramento fisico,ossessionato da foschi presentimenti, e morì il giorno successivo al completamento del “Confutatis maledictis”.
La partitura fu terminata in gran segreto da uno dei suoi allievi, Franz Xavier Süssmayr, in parte sugli appunti del Maestro e su incarico della vedova Constanze, lasciando aleggiare intorno a quest’opera un’aura duratura di romanticismo e mistero. La commissione del “Requiem” offrì a Mozart l'occasione di soddisfare la pulsione mistica dettatagli dalla sua potente sensibilità anche nel campo della tradizione musicale religiosa, affrontando in un genere da lui mai frequentato, quello della “missa pro defunctis”.
Nonostante la genesi particolare della composizione, il “Requiem” risulta all'ascolto opera unitaria nella fattura come nell'ispirazione, del tutto aderente al potente messaggio del rito cattolico: dai dolori del trapasso alla luce eterna, dalle lacrime e dall’oscura valle della morte all’eterno riposo, dalle preghiere e dalle suppliche al riconoscimento che Dio verrà a liberare il suo popolo unito nella fede e nella speranza.