Misuriamo la nostra vita in successi e promozioni, in riconoscimenti e titoli ed in parte è giusto ma abbiamo mai usato come unità di misura la bellezza di cui ci siamo nutriti?
Beh direte è poca cosa, mica arricchisce o fa balzare il nostro nome su una notizia o sulla targa di un trofeo ma a ben guardare ha la sua importanza e non da poco. E nemmeno è così banale come sembra visto che in fin dei conti la fama reca una felicità effimera che può svanire al primo insuccesso della vita lasciando solo amarezza e rimpianto, ma la bellezza non te la levi mai dagli occhi perché è impressa nel cuore e l'anima, la tiene in vita con il ricordo indelebile della sua infinita grazia. Scrivo questo articolo mentre cammino lungo un fiume, il vento sembra spazzare gli ultimi vezzi dell’estate e qualche tarassaco ancora si vanta di fiorire sui bordi di un fiume che borbottando sembra suggerirmi frasi che avevo tralasciato distrattamente mentre i miei passi calpestavano il sentiero ghiaioso. Recupero i consigli tra il rumore delle onde, faccio mio ogni consiglio che viene dalla magia dei riflessi che trattengono per pochi istanti l’incantesimo di una poesia che il sole ha steso sull’acqua impetuosa e sento dentro quel desiderio di scrivere che a mano a mano emerge dall’abisso di una parte di me che ancora vuole credere che qualcosa cambierà, in meglio.
Sembrerà una banalità ma penso che la ricerca e la comprensione profonda della bellezza sarà la sfida del futuro, il baluardo che segnerà il confine tra un mondo che sta inevitabilmente finendo ed uno che rinasce dalle ceneri del primo ormai destinato alla scomparsa , un concetto che si incarna nel desiderio sempre più pressante di ritornare all'origine per ricostruire una società che metta l’essere umano e la sua dimensione sacra al centro, la nuova base di partenza nel quale ognuno possa esprimere la sua natura, i suoi talenti e possa vivere appieno la sua vita realizzandola completamente in ogni suo aspetto. Una delle cose che abbiamo perduto era il contatto con la natura, un legame ancestrale che nei secoli dettava ritmi di vita e di lavoro, di riposo e di rinascita ma che progressivamente si era perduto nel vorticoso crescere del consumismo e nella frenesia di un'esistenza giunta ormai ai limiti di ogni umana sopportazione.
Diciamolo chiaramente, così com’era non era più una vita, ma una rincorsa spasmodica verso il superfluo che disperde le nostre energie vitali nel nulla senza portarci verso un traguardo idoneo al valore intrinseco e incommensurabile della nostra esistenza. Ora che un insieme i fattori sembrano aver determinato la tempesta perfetta, le persone sono portate a rivedere stili di vita, compresa la visione di sé stessi, la posizione lavorativa e professionale e la gestione del tempo libero. Tutto sta cambiando, comprese le priorità. Soprattutto noto con sommo piacere che sempre più persone dedicano il tempo libero alla famiglia, alle proprie passioni, al relax ad un progressivo ritorno alle attività all'aria aperta, all’incontro con gli altri, riassaporando il gusto di essere comunità, e al contatto con quella natura che finalmente viene apprezzata e rivalutata anche per il benessere psicofisico e spirituale.
Ecco, mi affido anch'io alle parole del fiume e del vento ed al suggerimento di un sole che insieme diventano voce unanime che conforta e rimprovera, che consola ed insegna e non ci lascia mai soli neppure quando lungo la riva ascoltiamo il suono dell'acqua scalpitare tra mille silenzi come per spronarci a reagire, ricominciare e vivere davvero, liberandoci dei falsi idoli del mondo per abbracciare lei, la bellezza semplice e quasi sovrannaturale che parla una lingua universale , come se i suoi colori e le sue forme altro non fossero che le note di una sinfonia sacra che ammalia il nostro Io profondo e ci porta oltre ogni confine della mente per approdare altrove, sulle sponde di una terra inesplorata ma che forse conosciamo da sempre, la nostra anima.
Forse sono una sognatrice, di quelle che si sono soffermate a guardare un'alba sulle sponde di un lago e hanno pensato che la gioia provata in quell'istante potesse esistere per sempre, una donna che ha osservato un cielo stellato nel buio di un bosco è si convinta di tenere quei luccichii nitidi e puri degli astri per sempre negli occhi, anche quando sarebbero scese le lacrime, una persona che ha creduto in un’amicizia sincera ed in essa ha trovato approdo quando si sentiva alla deriva. Eppure è stato proprio così. La bellezza ha molti volti e tante voci, ha diverse sfumature ed è un balsamo per ogni ferita, è lei l'artefice dell'amore vero che risana, è l’essenza duratura che impregna il cuore. Ecco tutte queste perle di saggezza vengono della natura e dalle anime che incontriamo, ed è con esse che no dobbiamo proseguire sul sentiero della nostra meravigliosa vita. L’ipocrisia che finora trionfa nelle parole e nei comportamenti scomparirà per lasciar posto alla verità che si accompagna alla bellezza, e ci ricorderà quel fuoco dello spirito che chiede solo la libertà di esprimersi, così com’era previsto fin dal principio della nostra esistenza. E’ un desiderio che presto o tardi si farà sentire, obbligandoci a mettere in discussione noi stessi ed il rapporto con gli altri e l’ambient circostante, ricavando da questo passaggio obbligato fatto di domande ed incertezze, una nuova visione di concepire la vita e la comprensione del suo profondo significato.
Sarà lei, la bellezza in ogni sua sfaccettatura ed in ogni suo riflesso del divino, a determinare quanto e come abbiamo vissuto e senza alcun titolo o riconoscimento determinerà la sostanza e l’essenza di questa nostro passaggio terreno, quando saremo oltre ma pur sempre scintilla di vita.
Ivan S.