Mondo, Economia

Il Gruppo dei BRICS, Protagonista nell'Economia Mondiale

di Gian Pietro Bontempi

Fondato nel 2009, da cinque Paesi di economia emergente: Brasile, Russia, India, Cina e Africa del Sud, il Gruppo deriva da un meccanismo internazionale di cooperazione economica, finanziaria e commerciale. Nel 2014, a sostegno di progetti di infrastruttura, fu istituita la "Nuova Banca di Sviluppo" (NDB) con il compito di contribuire a migliorare le condizioni dei singoli paesi dal punto di vista economico e sociale.
 

Nella quindicesima riunione dei BRICS, avvenuta recentemente in Africa del Sud, è stata annunciata l´entrata di sei nuovi paesi: Argentina, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi, Etiopia e Iran. Con la nuova formazione, il blocco avrà un PIL superiore al Gruppo dei G7, rappresentato dai paesi più industrializzati: Stati Uniti, Canada, Giappone, Germania, Italia, Francia, e Regno Unito.
 

I BRICS rappresenteranno in sintesi, il 29,1 per cento del PIL mondiale, corrispondente a 30,7 trilioni di USD. La maggior economia è della Cina, con un PIL di 19,37 trilioni di USD. Il Gruppo è composto dal 46 per cento della popolazione mondiale. Nonostante la partecipazione dei nuovi sei paesi, il nome sarà conservato, ma qualcuno già ha annunciato che il nome futuro sarà: " BRICS-PLUS".
 

Altro ambizioso progetto sarà l`introduzione della nuova moneta comunitaria, utile negli scambi economici tra le undici economie. Moneta atta alla conversione, e inoltre, competitiva nei confronti del dollaro americano. Il nome è stato deciso, si chiamerà R5. Una sintesi delle iniziali delle valute delle diverse nazioni, come: real, rublo, rupia.
 

Aspetto rilevante del Gruppo BRICS è il suo valore sociale e umano con il suo contributo che si propone di migliorare le condizioni de vita nei paesi emergenti, superando posizioni politiche e ideologiche. Tanto che il Presidente brasiliano Lula da Silva ha sostenuto l`ingresso nei BRICS dell´Argentina, dichiarando testualmente: "Per me non importa chi vince le elezioni in Argentina. Quando si tratta di scambi economici, il Brasile negozierà con il paese vicino, indipendentemente dalla posizione politica del suo presidente". Una lezione di tolleranza e di lungimiranza, in un mondo sempre più diviso da assurde convinzioni politiche, religiose e razziali.
 

Gian Pietro Bontempi
Concertista-Scrittore












Ultimo aggiornamento: 08/12/2024 20:59