Venezia

Il Tabarro fa innamorare Venezia

VENEZIA - Mercoledì 27 marzo, nella splendida cornice del Fondaco dei Tedeschi, si è tenuto un incontro sul tabarro (capo dalle origine antiche che si caratterizza per l’allacciatura unica sotto il mento e la chiusura, che deve essere fatta buttando un’estremità sopra la spalla opposta in modo da coprire completamente la parte anteriore del corpo) moderato da Jacopo Nani Mocenigo Bentivoglio d'Aragona.

All’evento, molto sentito in città, hanno partecipato: Sandro Zara, titolare del Tabarrificio Veneto da lui fondato nel 1974, con alcuni capi storici e irripetibili, come un tabarro nero con decoro intarsiato con filo in oro; il Maestro Franco Puppato, storico sarto di Venezia, con delle creazioni in stile goldoniano moderno; Ugo Cilento, titolare della Maison Cilento 1780, con un tabarro realizzato nella propria sartoria con un panno double di peso 800 g., blu navy da un lato e tartan black watch dall'altro, chiuso con un gancio disegnato dallo stesso Cilento che rappresenta l'ago e il filo (simbolo della vera artigianalità); Arrigo Cipriani, titolare del celebre Harry's Bar, che indossava uno splendido tabarro bianco e Franz Botré, direttore di Arbiter.
 
I numerosissimi ospiti hanno apprezzato il forte legame con il territorio di Sandro Zara e la bellezza dei suoi tabarri, che vengono numerati progressivamente e marchiati con un nome proprio: Brigantino, Nobilomo, Lustrissimo, Ruzzante, Ca’ D’oro, Hepburn, sono solo alcuni dei modelli proposti per l’uomo e la donna i cui nomi derivano da chi li indossava e dai luoghi in cui sono stati rintracciati i prototipi.

Questa splendida realtà veneta è un luogo in cui sono custoditi i segreti per la confezione del capo e un considerevole archivio di capi storici (provenienti da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna), degno di un museo.
Durante la serata è stato molto ammirato anche il tabarro Cilento, realizzato nel rispetto della tradizione sartoriale napoletana con un pregiato tessuto inglese e non secondo i precisi canoni di lavorazione dello storico capo veneziano. Ugo Cilento è stato particolarmente apprezzato per questa scelta e per la sua capacità di rispettare le altre tradizioni artigianali e, allo stesso tempo, di fondere culture ed eccellenze diverse.

La grande storia della Cilento 1780, il rispetto per la tradizione e la ricerca dell'eleganza si riconoscono in questa realizzazione dal gusto partenopeo e dall'ispirazione veneziana, città a lui particolarmente cara per la sua storia e per l'indiscusso fascino.
 
Al termine dell’incontro i relatori sono stati premiati dalla vetreria Seguso 1397 con un'opera d'arte che simboleggia le maglie dei tessuti utilizzati dai Maestri artigiani nelle loro lavorazioni.

Ultimo aggiornamento: 01/05/2024 19:33