Treviso, Veneto

Incontro tra impresa e sociale:la cooperativa ERGA si racconta in un convegno

Sara Mestriner
CASIER (TV) - Gli interventi di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale per essere efficaci devono considerare tanto le capacità delle persone quanto l’agibilità, ovvero l’esistenza delle condizioni per concretizzarle. L’esperienza capacitativa della cooperativa sociale ERGA di Casier, che si occupa di inserimento lavorativo di persone in condizione di fragilità, si fonda su una vision: tutti, se accompagnati, possono vivere felici, contribuire al progresso materiale e spirituale della società e sviluppare capacità per una vita da protagonisti.

Questo lo spunto di partenza di “Tante storie, una nuova storia. L’incontro tra Impresa e Sociale: co-costruire sviluppo di comunità”, terzo appuntamento nell’ambito degli eventi per celebrare i 25 anni di ERGA e i 40 anni di Ceis Treviso. Il convegno, con il patrocinio di Regione del Veneto, Provincia di Treviso, Comune di Treviso, Comune di Casier e Veneto Lavoro, ha voluto affrontare, grazie all’apporto di tante voci diverse, la necessità e l’opportunità di agire, attraverso l’incontro tra impresa e sociale, per co-costruire sviluppo di comunità.

Dopo l’introduzione a cura di Sara Mestriner, presidente della cooperativa sociale ERGA e di don Matteo Volpato, assistente spirituale del Gruppo Ricerka, e i saluti istituzionali di Sonia Brescacin, presidente della V Commissione della Regione del Veneto e di Andrea De Checchi, assessore all’Urbanistica e Città dei Servizi del Comune di Treviso, il convegno è entrato nel vivo con gli interventi dei numerosi relatori chiamati a portare il proprio punto di vista sull’ampia tematica dell’inserimento lavorativo di soggetti in condizione di fragilità, moderati dalla giornalista Anna de Roberto. Si è dunque partiti dal racconto dell’esperienza di ERGA e del suo modello basato su un accompagnamento personalizzato finalizzato al miglioramento dell’occupabilità della persona, attraverso l’intervento di Laura Sartorato, educatrice di ERGA e di tre realtà con cui la cooperativa sociale di Casier collabora a vario titolo: Cristina Volpe, assistente sociale del Comune di Preganziol, Dina Lorenzon, coordinatrice SIL Ulss 2 Marca Trevigiana e Marco Possagnolo, direttore di CEIS Treviso.

La realtà di ERGA è stata poi raccontata dal punto di vista della produzione e dell’organizzazione del lavoro, mettendo in risalto le logiche di creazione di valore condiviso, attraverso gli interventi del capo stabilimento di ERGA Giorgia Baldo, di Paolo Menuzzo, presidente di Came Spa e di Chiara Bellio, responsabile HR di Mazzer Luigi Spa, due aziende che si affidano alla cooperativa di Casier per alcune parti della loro produzione, e da Cornelio Dalla Valle, presidente della Rete regionale B Coop NET. A conclusione Stefano Granata, presidente di Confcooperative Federsolidarietà, Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro e Cristina Volpi di Fondazione Sodalitas Italia e fondatrice di coachingzone.it hanno messo a fuoco l’importanza di creare delle reti nel territorio per rendere possibile lo sviluppo di comunità.

ERGA nasce nel 1998 come cooperativa sociale di inserimento lavorativo, per arricchire la proposta riabilitativa dei CEIS di Treviso e offrire un ambiente lavorativo protetto per le persone con problematiche di dipendenza dove sperimentare un futuro di autonomia possibile. In 25 anni di storia, da piccola cooperativa sociale impegnata nella riabilitazione delle persone con problemi di dipendenza, ERGA è oggi diventata una vera e propria impresa sociale del territorio, diventando un luogo di opportunità di attivazione e potenziamento delle capacità di azione delle persone più fragili, con disabilità o altre vulnerabilità, promuovendo l’acquisizione e il miglioramento di competenze tecnico-professionali e trasversali.

ERGA persegue la propria mission di inclusione socio-lavorativa attraverso la fornitura di attività produttive nel mercato manifatturiero del territorio. Negli anni si è specializzata in assemblaggio di componenti meccaniche ed elettriche e in cartotecnica per aziende leader nel settore e per piccole realtà produttive, che insistono per la quasi totalità nella stessa area geografica, raggiungendo un fatturato che supera il milione di euro, di cui il 75% viene investito nel personale.

La maggior parte dei lavoratori che la cooperativa accoglie sono persone che arrivano da percorsi lavoratovi fallimentari, da periodi di lunga disoccupazione o persone che non sono più riuscite a inserirsi nel mercato del lavoro dopo che è insorta una condizione di svantaggio. Sono persone che vengono segnalate ad ERGA dai servizi del territorio – tra cui servizi sociali dei Comuni, servizi socio-sanitari dell’ULSS, SIL, servizi per l’impiego, UEPE – persone che si candidano autonomamente o intercettate direttamente dalla cooperativa. Attualmente ERGA collabora con una rete di 26 enti pubblici e privati del territorio.

La vision di ERGA è quella di mettere al centro la persona in condizione di fragilità definendone un percorso riabilitativo ed educativo personalizzato. Nel 2023 la cooperativa ha accolto e accompagnato un centinaio di persone, di cui 25 lavoratori fragili. Per il 72% dei casi i percorsi si sono conclusi con una ricaduta positiva sulla persona e sul territorio.

La cooperativa appartiene al Gruppo Ricerka con CEIS Treviso, l’associazione di volontariato Cedis e la cooperativa Kapogiro, che accoglie donne socialmente svantaggiate, con particolare attenzione alle problematiche psichiatriche.

“Il tema del convegno di oggi ha messo in evidenza un concetto importante: per promuovere lo sviluppo integrale delle persone è necessario che l’attenzione si sposti dai beni materiali e dalle risorse alle capacità e alle potenzialità della persona – spiega Sara Mestriner, presidente di ERGA –. L’esperienza su cui ERGA sta investendo e lavorando punta proprio nella direzione di contrastare l’emarginazione e l’esclusione sociale non facendo mero assistenzialismo ma creando le condizioni di contesto e di lavoro affinché da un lato le persone accompagnate tirino fuori le loro capacità, cioè le loro possibilità di conseguire un obiettivo, dall’altro il territorio sia lo sfondo per l’agibilità, ossia crei l’esistenza di reali potenzialità per concretizzarle. La sfida innovativa che la nostra cooperativa sta portando avanti è quella di creare una società in cui ciascuno sia considerato degno di rispetto e posto nella condizione di vivere in modo realmente attivo e da cittadino, a prescindere dal suo passato.”

Ultimo aggiornamento: 01/05/2024 19:33