L'anniversario di una regina, mamma degli italiani e regina della Carità
di Emilio Del Bel Belluz
Il 28 novembre 2024 saranno trascorsi 72 anni dalla morte della Regina Elena avvenuta in terra francese, in una amara terra d’esilio. Era una donna che possedeva un grande coraggio che le permise di fare del bene per gli altri. Una delle sue caratteristiche era quella di non fermarsi mai davanti a tutto quello che le sbarrava la strada. Sentiva dentro al suo cuore la capacità di realizzare per le persone dei piccoli gesti d’affetto che nessuno avrebbe mai dimenticato.
Nutriva un grande amore per i bambini che non possedevano il necessario per vivere, e si sentiva la loro Mamma. La Regina per questo volle organizzare delle raccolte d’ indumenti, aprire delle mense per loro e per i loro genitori, e per tutti quelli che avevano bisogno. La sua opera organizzatrice fu davvero unica, e nel suo progetto chiedeva aiuto a tutte le persone che magari potevano donare qualcosa.
Era una donna instancabile perché aveva una grande forza che Dio le aveva dato, la forza del Vangelo che voleva mettere in pratica. In questo tempo così difficile, dove ci sono guerre che martoriano il mondo, la Buona Regina Elena avrebbe preso carta e penna e, come aveva già fatto altre volte, avrebbe chiesto che la guerra finisse. Si sarebbe battuta non come una Regina, ma come una eroina disposta a immolarsi per una vera causa. Durante la Grande Guerra trasformò il salone delle danze in Quirinale in un ospedale ed ella stessa si premurò a curare e consolare i feriti, che considerava suoi figli, indossando l’abito della crocerossina.
Una testimone riferì che il suo camice era inzuppato di sangue e di lacrime. A questa donna non fu risparmiato nulla dal destino. Pianse a lungo per la figlia Mafalda morta in un campo di concentramento tedesco, senza avere la possibilità di starle accanto. Nel suo esilio francese, benché ammalata gravemente, non cessò di lavorare per i bambini, non poteva rimanere ripiegata su se stessa se stessa neanche in quella circostanza.
In questi anni ho raccolto molte testimonianze sulla Mamma degli italiani, soprattutto, da semplici donne che erano dovute emigrare in Francia per lavorare a servizio di famiglie abbienti. La Regina si soffermava a parlare amabilmente con loro e non mancava mai una parola di conforto, un abbraccio o un bacio; cercava, inoltre, di soddisfare le loro richieste d’aiuto. Con queste donne aveva condiviso la grande nostalgia per l’Italia, ma lei non poteva farvi ritorno. La repubblica aveva paura di una vecchia Regina che chiedeva solo di fare del bene agli altri, che pensava che ogni persona meritasse una vita dignitosa.
In questi ultimi tempi si sta parlando molto della Regina della Carità e si spera che venga elevata agli onori degli altari entro breve tempo. Il mondo ha bisogno di questi fulgidi esempi. Quanto sarebbe bello che il Papa la beatificasse a dicembre, che è il mese in cui Maria diventa la Mamma del Salvatore. Anche la regina Elena cercò nella sua vita d’essere la Mamma di tutti i sofferenti.
Emilio Del Bel Belluz