ROMA - Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam!".
Dopo l'annuncio del cardinale Dominique Mamberti dalla Loggia delle benedizioni a Piazza San Pietro è iniziato il pontificato di Leone XIV, il primo papa statunitense, Robert Francis Prevost.
A lui aspettano giorni di impegni scadenzati, oltre agli eventuali fuori programma a cui aveva abituato Bergoglio. Come è tradizione domani mattina è previsto il saluto ai cardinali nella Cappella Sistina, mentre non è escluso che tra i primi impegni pubblici ci possa essere un saluto agli operatori della comunicazione che hanno lavorato in questi giorni sul conclave, come fatto da Papa Francesco il 16 marzo 2013 nell'aula Paolo VI.
Come è anche tradizione che domenica tenga la preghiera dell'Angelus in piazza San Pietro, anche se prima dell'insediamento. In un tempo breve verrà poi fissata la messa di inizio pontificato, che di norma si svolge nell'arco di una settimana dall'elezione, anche per permettere ai capi di stato e di governo di tornare a Roma, dove sono arrivati numerosi per le esequie di Francesco.
La messa solenne in piazza San Pietro sarà il giorno dell'abbraccio al nuovo Papa da parte dei fedeli e del mondo. Questo è anche il momento del discorso "programmatico" perché è il tempo in cui effettivamente comincia il ministero petrino. Indosserà pallio e anello del pescatore e con questi simboli prenderà il via il pontificato. E' una celebrazione che fino a qualche decennio fa richiamava simboli regali e si chiamava messa di 'intronizzazione' o 'incoronazione'. Ma che con la modernizzazione della Chiesa è oramai la messa di insediamento. Some accaduto per i funerali di Papa Francesco, sono attese migliaia di persone e decine di delegazioni ufficiali, sia degli Stati che rappresentanze delle altre religioni.
E' una delle messe più importanti nella storia dei pontefici ma è da verificare se Prevost manterrà le semplificazioni che Bergoglio aveva apportato anche nella liturgia. E' da attendersi infine, in occasione della messa, il primo giro in papamobile del nuovo Papa per quel saluto più informale alla sua gente. Ma sullo sfondo c'è anche il Giubileo, che riprenderà con rinnovato slancio con il nuovo pontefice, continuando gli appuntamenti già scadenzati.
LE REAZIONI IN VENETO
“Il Veneto è in festa; il nuovo Papa ha radunato intorno a sé il consenso dei cardinali elettori che ne hanno riconosciuto l’esperienza e le capacità per essere il miglior interprete del nostro tempo. È chiamato a un importante impegno. Questo è il tempo per tutti di ricercare prima di tutto la Pace, di non sottovalutare il dialogo ecumenico e interconfessionale, di guardare alle sfide che si giocano nelle periferie geografiche ed esistenziali spesso indicate da Papa Francesco”.
Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, riassume la felicitazione alla notizia che la scelta del Conclave è caduta sul Cardinale statunitense Robert Francis Prevost, che ha assunto il nome di Papa Leone XIV.
“Viviamo in un’era di grandi contraddizioni ma in cui solo una minima parte dell’umanità dice di non credere e di non avere una fede – prosegue Zaia -. Sono certo che il nuovo Papa saprà raccogliere le aspirazioni del Mondo e di coloro che guardano a lui come al timoniere che indichi la via. Il Papa è per definizione il Vicario di Cristo in terra ma oltre al potere spirituale ne ha uno grandissimo di temporale che lo rende un riferimento anche per i non credenti: fuori delle mura del Vaticano, infatti, è riconosciuto come un fulcro del dialogo tra i grandi del mondo. Leone XIV saprà costruire ponti fra le genti e reti di pace fra popoli e confessioni”.
Paola Roma, presidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, e Marco Della Pietra, presidente del Centro Studi Amministrativi della Marca Trevigiana, esprimono il proprio augurio di benvenuto a Papa Leone XIV.
“Benvenuto a Papa Leone XIV, eletto in poco tempo, segnale di grande unità della Chiesa. Ha citato subito Papa Francesco e mi auguro che possa continuare nel suo solco, dando un contributo fondamentale in un mondo di guerra mondiale a pezzi. Non a caso ha nominato ripetutamente la pace, disarmata e disarmante, sin dalle prime sue parole, richiamando all’unità mondiale”.