MESTRE/MONFALCONE - Sovversione. Come nei periodi più bui della nostra Repubblica, è questo il termine più appropriato per descrivere quanto sta accadendo con le comunità islamiche più radicali, da Mestre a Monfalcone. Qui, alcuni gruppi di musulmani rifiutano di rispettare sentenze definitive del Consiglio di Stato. E tutto ciò avviene con la complicità della sinistra, che per anni ha prima coperto, poi corteggiato politicamente i leader delle comunità fondamentaliste, nella speranza di raccattare qualche voto in più. Un calcolo miope, perché – come già accaduto nella mia città – raggiunto un numero significativo, questi gruppi mirano alla creazione di veri e propri partiti islamici.
È allarmante l’atteggiamento dei vertici delle moschee abusive di Mestre e Monfalcone: ignorano le sentenze, disattendono la legge, calpestano i principi di legalità. Perché lo fanno? Perché quando la legge italiana entra in conflitto con la legge islamica, per loro prevale la sharia.
Nel nostro Paese è in corso una silenziosa offensiva contro i valori e i principi costituzionali, che traduce nella creazione di vere e proprie zone franche islamiche, alimentata da chi si nasconde dietro una mal interpretata e strumentalizzata libertà di culto. Un abuso del termine “libertà” rivendicato non per convivere pacificamente, ma per giustificare comportamenti antidemocratici e incompatibili con il nostro Stato di diritto.
Così si è espressa l'europarlamentare Cisint.