PADOVA - Sono numeri importanti quelli dello Iov, l'Istituto Oncologico Veneto, ricordati ieri pomeriggio dal Presidente della Regione , Luca Zaia: più di 7mila pazienti all'anno, 6.800 operazioni chirurgiche, 58mila interventi chemioterapici e 50mila radioterapici.
L' occasione per annunciare questi dati significativi è stata la cerimonia con cui sono stati festeggiati i vent'anni di attività e ricerca dell'Istituto oncologico veneto, alla presenza della direttrice generale, Giuseppina Bonavina, e di molti rappresentati istituzionali.
"Un'eccellenza della nostra regione fatta di ricerca, umanizzazione delle cure, accompagnamento dei pazienti - ha sottolineato Zaia - ma soprattutto di risoluzione di molti problemi oncologici. Un ambito in cui la qualità delle cure, rispetto a vent'anni fa, è di altissimo livello, con un'evoluzione continua che accresce le aspettative di cura con esito positivo. E' stata una grande galoppata, che continuerà ancora nei prossimi anni".
Nato come iniziativa delle Ulss, ha ricordato il governatore, lo Iov si è trasformato nel corso degli anni in una vera e propria realtà, diventando Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Irccs, con protocolli per la cura e la presa in carico dei pazienti e Pdta, che sono diventati punti di riferimento a livello nazionale.
Istituito dalla legge regionale nel 2005, lo Iov ha preso ufficialmente il via al Busonera di Padova l'1marzo 2006, ampliandosi nel 2015 con le attività di laboratorio nella Torre della Ricerca, in zona industriale, e nel 2017 con la nuova sede di Castelfranco Veneto. Successivamente nel 2018 si è aggiunta la nuova sede della Radioterapia di Schiavonia. Un tragitto costellato di grandi successi, che lambisce sempre più i territori dal punto di vista geografico e che cresce sotto il profilo organizzativo.