Cultura, Friuli V.G.

Premio Terzani 2025 ai reporter della guerra di Gaza: eccezionale decisione al festival Vicino/Lontano

di Giulia Vittori

UDINE - Non a un’opera letteraria, ma alla memoria dei giornalisti e delle giornaliste di Gaza. E’ questa l’eccezionale decisione presa quest’anno dalla giuria del Premio Terzani 2025, annunciata mercoledì 9 aprile dalla Presidente Angela Terzani Staude.
“Mai, nella storia” si legge nella motivazione del Premio “il tributo pagato dal giornalismo è stato così pesante, in flagrante violazione del diritto umanitario e della libertà di stampa”.
 
Ai giornalisti palestinesi sarà quindi dedicata la serata conclusiva del festival Vicino/Lontano programmata per oggi, sabato 10 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine e arrivato alla sua XXI edizione.
“Dal 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco terroristico di Hamas, sono oltre 200 i giornalisti, i fotoreporter e gli operatori della comunicazione – ha ricordato la presidente – che hanno scontato con la loro vita, e spesso anche con quella dei loro cari, l’impegno di testimoniare i fatti dall’interno e impedire una narrazione unilaterale e controllata. Divenuti bersaglio dell’esercito di Israele, né il giubbotto antiproiettile, né il casco con la scritta PRESS ha potuto proteggerli”.
 
La motivazione è chiara: si tratta di giornalisti dello stato palestinese, gli unici presenti sul campo, in quanto sin dai primi scontri la stampa internazionale è stata tenuta fuori dalla Striscia di Gaza. Quello che si sa per certo è quanto narrato dalla loro testimonianza e dalle denunce delinea le condizioni di vita di una popolazione che da mesi è bombardata e senza aiuti umanitari, in una guerra distruttiva e sterminatoria.
 
“Mio marito – ha continuato Angela Terzani - era un giornalista. Per molti anni è stato un corrispondente di guerra, talvolta scomodo, ma sempre in prima linea nella copertura dei conflitti. Una delle sue convinzioni più profonde era che si dovessero sempre ascoltare “le ragioni degli altri” e che contro il rischio di scivolare nella barbarie dell’intolleranza e del fanatismo questo fosse l’unico modo per cominciare a intendersi e per rendere possibile la convivenza pacifica tra popoli diversi. Attribuiva al giornalismo questa precisa responsabilità: mettersi in ascolto delle ragioni degli uni e delle ragioni degli altri”.
 
Verranno a ritirare simbolicamente il premio a nome dei colleghi uccisi Wael al-Dahdouh e Safwat al-Kahlout, giornalisti di Gaza per l’emittente Al Jazeera: entrambi hanno subito la perdita di 500 persone tra familiari e amici e Al-Dahdouh ha perso, sotto i bombardamenti, la moglie e tre figli, uno dei quali giornalista. Parteciperanno ad un dibattito condotto dal giornalista Marco Damilano, in onda ogni sera su Rai3 con il programma “Il Cavallo e la Torre”, e da poco nominato presidente della giuria del Premio Luchetta. Interverrà, poi, Paola Caridi storica e giornalista esperta di Vicino Oriente.
 
Le pubblicazioni in concorso dedicate al Vicino Oriente sono molteplici e verranno segnalate in occasione della serata finale.
Il festival Vicino/Lontano ha preso il via il 7 maggio con numerosi appuntamenti di informazione, dibattito, esposizioni artistiche con grandi personaggi della scena odierna. 
Giulia Vittori

Ultimo aggiornamento: 13/05/2025 14:01