L’assessore regionale all’agricoltura Federico Caner ha partecipato alla prima edizione di Vinitaly.USA, la manifestazione b2b in programma il 20 e 21 ottobre al Navy Pier di Chicago. Organizzato da Veronafiere e Fiere Italiane con il sostegno di ITA, Italian trade Agency, e in collaborazione con i ministeri dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Vinitaly.USA punta a posizionarsi quale evento business di riferimento per la promozione del vino italiano e per il matching tra domanda e offerta.
I numeri di questa prima edizione sono importanti: più di 1.500 tra buyer, operatori dell’ho.re.ca. e Gdo accreditati, 230 aziende italiane presenti, cinque collettive regionali (Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Sardegna e Veneto) e 1.650 etichette in degustazione.
La forza del Veneto si è fatta sentire con ben 37 espositori in Fiera, prima regione come numero di cantine, e oltre 180 etichette rappresentate: c’erano Astoria Wines, Ancillotto & Ardendi, Azienda agricola Gorgo, Borgo Molino vigne e vini srl, Cantina Danese srl, Cantina Valpolicella Negrar - Domini Veneti, Cantine di Verona soc. coop. agr, Cantine Vitevis s.c.a., Consorzio di tutela Prosecco DOC, Contarini Vini e Spumanti srl, Degli Azzoni wines Srl, Duca di Dolle, Fongaro, Foss Marai Spumanti, International Wine Group Srl, Italia del Vino consorzio, La Tordera, Anselmi, Spumanti Valdo, Villa Sandi, Vinicola Tombacco, Viticoltori Ponte, Zanin 1895 Srl, Vigna del Pendio/ Az. AGR. Venetian Hills, Nani Rizzi, Serena Wines 1881, Bixio Poderi, Porta Leone, Rive della Chiesa, Tenuta Amadio, Az. Agr. Roeno, Benazzoli, Distilleria Nardini, Massimago ss agricola, Tenutafosca, Distilleria Castagner, Parolvini US corp.
“E’ stata un’opportunità unica per presentare al mercato americano le nostre etichette – ha dichiarato Caner - e al contempo promuovere una cultura del vino e del bere bene, contrastando così anche il fenomeno dell’italian sounding. Il vino per il Veneto rappresenta un driver fondamentale per l’incoming turistico oltre che dal punto di vista della produzione agricola: i numeri ci dicono che la nostra terra, che vanta oltre 70 milioni di presenze turistiche l’anno, accoglie grazie all’enogastronomia il 30% dei suoi visitatori stranieri. Peraltro, ricordiamo, che se il Veneto fosse uno Stato, sarebbe il quarto esportatore mondiale di vini, con i dati che registriamo oggi. Perciò per noi diventa importantissimo essere presenti in determinati mercati e quello americano sicuramente è uno tra i più rappresentativi. Vinitaly.Usa non può perciò far altro che crescere nei prossimi anni, qui a Chicago ma anche in altre città americane”.