PADOVA - Il Veneto, la regione economicamente più attrattiva del Nord Est, ha visto negli ultimi anni un crescente aumento di reati riconducibili ad associazioni criminali anche di stampo mafioso, crimini ambientali, caporalato e sfruttamento lavorativo, evasioni fiscali e corruzione.
Sono 96 gli eventi analizzati nel solo mese di luglio 2024 nel Rapporto n. 7 dell’Osservatorio sulla Legalità CGIL Veneto. Raccogliere informazioni su questi fatti e sugli strumenti di presidio della legalità già presenti nel territorio, serve ad avere un quadro d’insieme sulla realtà veneta e una presa d’atto della realtà di queste emergenze, necessaria alla diffusione di una consapevolezza radicata per combattere ogni forma di illegalità.
Se ne è parlato oggi in Camera di Commercio di Padova al convegno “La legalità economica: le sue declinazioni pratiche”, promosso nell’ambito del progetto “Il Veneto per la legalità” , istituito dalla Regione del Veneto con la collaborazione dell’Osservatorio regionale per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e il supporto di Unioncamere del Veneto.
In apertura dell’evento, moderato dal giornalista e componente della Cabina di Regia Protocollo di Legalità Pierluigi Granata, ha portato i saluti il Presidente della Camera di Commercio di Vicenza Giorgio Xoccato. L’introduzione del tema e la presentazione delle iniziative di contrasto all’illegalità attuate dalla Regione del Veneto è stata curata da Roberto Bet , componente della Cabina di Regia Protocollo di Legalità. Il professor Mario Bertolissi ha commentato l’”Enciclica Pacem in terris” tra etica e legalità , mentre i l prof. Riccardo Boscari dell’Università di Padova ha parlato di appalti pubblici e corruzione e Niccolò Stamboglis, Data Scientist di Infocamere Scpa, è intervenuto sulle informazioni restituite dai dati del Registro delle imprese come strumento di tutela della legalità.
È seguita una tavola rotonda sul tema “ Veneto Legalità e lavoro” cui hanno partecipato Silvana Fanelli Segretario confederale CGIL Veneto , Giuliano Galgano per UIL Veneto , Patrizia Gobat Comitato Unitario Professionisti Veneto, Alessandro Gerotto Presidente ANCE Veneto e Daniel Piran dell’Ufficio legale Confagricoltura Padova.
La legalità economica parte dal principio secondo il quale ogni cittadino è titolare di diritti e doveri sul piano economico ed è attivamente coinvolto nella sua attuazione, sotto diversi aspetti: il concorso alle spese pubbliche e l’equa contribuzione, il corretto utilizzo delle risorse pubbliche per assicurare un’uniforme tutela dei diritti inviolabili della persona, in primis quello della salute; l’impedire l’espansione del mercato economico illegale, anche online, e la lotta ai fenomeni di criminalità economica, intesi quali evasione e frode fiscale, riciclaggio, corruzione.
Il sistema economico è uno degli “anelli deboli” della catena della legalità, perché attraverso l’economia legale transitano criminalità organizzata e capitali illegali quali fattori di distorsione del corretto funzionamento del mercato. Per questo la lotta all’ “economia criminale” ha bisogno di regole e strumenti tecnologici in grado di garantire la trasparenza del mercato, attraverso l’affidabilità e tracciabilità di informazioni e transazioni.
Riuscire a realizzare questi diversi aspetti della legalità economica significa assicurare la crescita, lo sviluppo e la sicurezza economico-finanziaria di uno Stato, garantire la cittadinanza e l’uguaglianza dei diritti, a difesa dell’ordinamento democratico interno. Educare alla Legalità economica significa far acquisire una corretta conoscenza e una maggiore consapevolezza del proprio agire economico ai cittadini, soprattutto i più giovani. “La Regione del Veneto svolge il proprio ruolo in tre ambiti – ha dichiarato nell’introduzione il consigliere regionale e componente della Cabina di Regia Protocollo di Legalità Roberto Bet – il primo è l’attività di monitoraggio, attraverso l'Osservatorio regionale per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa che supporta il Consiglio regionale del Veneto, l’Osservatorio sulle agromafie, l’Arpav, il Dipartimento Ambiente della Regione e le strutture regionali. Svolgiamo poi attività di sensibilizzazione e promuoviamo convegni e iniziative volti ad accrescere la cultura della legalità nel nostro teritorio.
Nel 2012 siamo stati la prima regione d'Italia ad approvare la legge 48, che si occupa di ideare e programmare inizitive per la crescita della cittadinanza attiva, della cultura della legalità e di contrasto alle infiltrazioni mafiose, che oggi sono purtropppo radicate in Veneto. E la cabina di regia sta portando avanti il progetto “Il Veneto per la Legalità”, che ha proprio lo scopo di coordinare tutte le iniziative attivate sul territorio. Il terzo aspetto di competenza della Regione è la formazione e su questo abbiamo realizzato un'attività importante dal punto di vista convegnistico, per far sì che gli anticorpi al rischio di infiltrazioni siano vivi e attivi”.
Ha commentato il Presidente della Camera di Commercio di Vicenza e membro di Giunta di Unioncamere del Veneto Giorgio Xoccato: “La tutela della legalità è fondamentale e basilare per una società moderna e democratica e non può che partire dalla scuola. Unioncamere e il Sistema camerale veneto hanno promosso la nuova edizione del “Progetto Scuole e Legalità”, attraverso cui vengono fornite agli studenti informazioni sui servizi offerti dalle Camere di commercio. In primo luogo per garantire e sostenere la nascita delle imprese, in particolare giovanili e femminili o start up, ma anche per prevenire quei reati amministrativi che sempre più spesso si manifestano.
L’impegno del Sistema camerale è indirizzato a salvaguardare il contesto economico imprenditoriale e a fornire una serie di servizi a tutela del consumatore e dei prodotti, sottoposti al controllo grazie alla regolazione del mercato e alla vigilanza sulla sicurezza, in collaborazione con la Guardia di Finanza e le Associazioni dei consumatori ”.
L’Assessore Assessore a Territorio, Cultura, Si , Cultura, Sicurezza, Flussi migratori della Regione Veneto Cristiano Corazzari ha dichiarato: “La Regione del Veneto da anni investe energie e risorse nelle iniziative di promozione della cultura della legalità e del contrasto al fenomeno legato alla criminalità organizzata e mafiosa. La volontà è quella di fare sistema con tutti i soggetti coinvolti in questo tipo di attività, come previsto dal Protocollo d'Intesa per diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile che la Regione ha siglato lo scorso anno con le Parti Sociali, Anci Veneto, Upi Veneto, Banca d'Italia, Unioncamere del Veneto e il Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi Professionali del Veneto.
L’obiettivo è quello di fare del Veneto un territorio sempre più sicuro e attrattivo per tutti, e in primo luogo per le attività economiche”. In quest’ottica di sensibilizzazione sul territorio, Unioncamere del Veneto in collaborazione con la Regione del Veneto stanno portando avanti una serie di azioni congiunte di promozione della legalità. Tra queste, un altro evento di sensibilizzazione che si terrà a fine novembre a Verona dal titolo “Come si studiano le mafie” , sotto la direzione scientifica del dott. Pierluigi Granata.