VENETO, FVG E SLOVENIA UNITI NEI PATTI DI COMUNITÀ A SUPPORTO DELL’ANZIANO FRAGILE
Oltre 50 organizzazioni hanno aderito all’iniziativa CrossCare 2.0 per rafforzare il sostegno agli anziani in un’area transfrontaliera condivisa.
31/01/25 - Si concretizza CROSS CARE 2.0, il progetto co-finanziato dall’UE con oltre 529.000 euro dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), e che coinvolge Veneto, Friuli Venezia Giulia e Slovenia per far fronte comune ed affrontare la sfida dell’invecchiamento della popolazione rafforzando la rete tra istituzioni pubbliche, cooperative sociali e associazioni.
Grazie a questo progetto europeo, tutti i territori coinvolti di Portogruaro e Caorle (Veneto), Sacile e Trieste (Friuli Venezia Giulia), Lubiana e Grosuplje (Slovenia) sono riusciti a far siglare i “Patti di Comunità”, accordi che coinvolgono oltre 50 organizzazioni per migliorare l’assistenza agli anziani fragili puntando a rafforzare la rete tra istituzioni pubbliche, cooperative e volontariato, con l’obiettivo di creare un modello innovativo e condivisibile per l’assistenza domiciliare e l’invecchiamento attivo.
I Patti di Comunità sono degli accordi tra enti pubblici, organizzazioni private e cittadini, finalizzati alla creazione di una rete di supporto per gli anziani più fragili. Stiamo parlando di strumenti flessibili ed adattabili alle specifiche caratteristiche di ogni territorio, che promuovono l’assistenza domiciliare personalizzata, il monitoraggio e lo supporto degli anziani e l’invecchiamento attivo, anche tramite attività di stimolazione sociale e moto-cognitiva.
L’obiettivo è quello di migliorare la qualità di vita degli anziani favorendone l’autonomia. Grazie a questi accordi le comunità, formate da Istituzioni, Associazioni, Terzo Settore e Società civile, potranno sfruttare al meglio le proprie competenze in sinergia tra loro creando un vero e proprio sistema di assistenza concreta più vicino alle reali esigenze del territorio.
Ad oggi, le organizzazioni che hanno deciso di aderire ai Patti di comunità sono 53, e tra i firmatari figurano enti pubblici, cooperative sociali, associazioni di volontariato e istituzioni sanitarie pubbliche e private e molte altre. Nello specifico, a seconda dei territori ingaggiati dal progetto, tra le realtà che hanno firmato ne troviamo 19 a Sacile, 16 a Trieste, 10 a Portogruaro, 2 a Caorle e 6 tra Lubiana e Grosuplje.
Uno degli obiettivi laterali del progetto era quello di valorizzare una vera e propria rete di collaborazione tra pubblico e privato, necessaria per la fondamentale assistenza integrata dell’anziano nel territorio, anche, e soprattutto, perché i nuovi anziano non potranno più essere supportati da strutture vecchie, sistemi saturi ed operatività superate.
La creazione e lo sviluppo di questa rete collaborativa diventa quindi essenziale per rispondere alle sfide poste dell’invecchiamento della popolazione e lo fa in modo efficace e sostenibile.
Il 31 gennaio 2025, presso la sala consiliare del Municipio di Portogruaro, c’è stata la conferenza stampa sui Patti di Comunità presentati da tutti i partners di progetto e dalle Istituzioni Locali.
Tra i partecipanti erano presenti Luigi Toffolo, il Sindaco di Portogruaro, Caterina Pinelli, Presidente della Residenza Francescon, Paolo Castagna, Presidente della Cooperativa sociale Itaca, Raffaela Barro, Direttrice dell’Azienda Speciale Don Moschetta, e molti altri rappresentanti Istituzionali e sociosanitari di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Slovenia. Durante i vari interventi è stato ribadito l’impegno di ogni partner, a favore dei propri territori di competenza, ed è stata sottolineata l’importanza di sostenere una futura governance condivisa dei servizi rivolti agli anziani.
Le prossime fasi del progetto Cross Care 2.0 prevedono infatti un concentrarsi delle varie maestranze nel consolidamento delle varie reti territoriali, oltre che nella realizzazione di nuove iniziative di assistenza e di coinvolgimento di nuove realtà attive sul territorio.
Un esempio concreto vedrà trasformare, a Portogruaro, il Centro Pertini in un vero e proprio polo di riferimento per la comunità anziana, mentre sul territorio di Caorle il Comune supporterà le azioni avviate dall’Azienda Speciale Don Moschetta e dall’Associazione “il Faro”, che grazie al Centro Sollievo, promuoveranno giornate di formazione rivolte ad operatori, anziani e famiglie.
Il progetto sta continuando a raccogliere adesioni, dimostrando forte interesse non solo dalle comunità locali ma anche della Fondazione Terzjus, che ha individuato in CrossCare 2.0 un modello virtuoso di dialogo fra reti associative, volontariato, enti pubblici e terzo settore.
La Fondazione Terzjus, attraverso la raccolta di interviste ai partner italiani di progetto, ha deciso di promuovere degli incontri partecipati per sottolineare l’importanza e l’efficacia dei Patti di comunità come esempio felice di sperimentazione delle potenzialità dei territori.
L’approccio innovativo di Cross Care 2.0, le attività messe in campo nei territori di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Slovenia, e la promozione di un dialogo tra enti locali eo istituzionali, privati ed associazioni di settore, finalizzati alla nascita di “Patti di Comunità” transfrontalieri a livello locale, potrebbero diventare un vero e proprio punto di riferimento anche per altre realtà europee impegnate nell’ambito della cura e dell’inclusione sociale a sostegno del modello di presa in carico integrata e personalizzata dell’anziano e della sua famiglia.