Pier Mario Daccò Coppi, ambasciatore d'Italia in Somalia, in videocollegamento, si è soffermato in particolare proprio sulla ricostruzione: "c'è un forte bisogno di recuperare tanti edifici distrutti nel centro storico di Mogadiscio - ha detto - palazzi splendidi che si trovano abbandonati o danneggiati. C'è la volontà di un intervento importante anche da parte dell'Italia".
Pensiero simile per Dino Fortunato, dell'Organizzazione delle Nazioni unite per lo Sviluppo industriale Unido, che ha parlato della ripresa del Paese "che passa sicuramente dalla ricostruzione ma anche dalla necessità di crescita delle imprese, della formazione e di una spinta verso la blu economy".
In questo incontro, ha osservato Ahmed Faghi Elmi, presidente della Comunità somala di Trieste, "si è approfondito l'aspetto della formazione ma anche del lavoro, di quanto sia importante che i giovani restino nel loro Paese dove abbiano concrete possibilità di un'occupazione. In tal senso si è parlato anche di quanto possa essere utile sia insediare start up e nuove aziende in Somalia sia valorizzare comunque il mondo dell'artigianato e dell'impresa in generale, perché i giovani crescano nella loro terra".