Politica, Veneto

La Regione promuove un bando per la videosorveglianza sui rifiuti dedicato ai Comuni

VENEZIA - Anche per il 2024 la Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Ambiente, ha inteso promuovere un bando che contribuirà a finanziare investimenti promossi dai comuni per l’istallazione di impianti di videosorveglianza presso i centri di raccolta e in particolari siti dei territori comunali al fine di prevenire il deposito incontrollato di rifiuti.

"Da anni lavoriamo per rafforzare l'attenzione in materia di rifiuti - evidenzia l'assessore - con l'obiettivo di prevenire eventi criminosi. Tra le varie iniziative abbiamo anche dato vita, già nel 2018, a un gruppo di lavoro per la definizione di linee guida da applicare al territorio nel caso di incidenti di rilevanza ambientale, nel quale sono stati coinvolti, oltre alle strutture regionali, anche il Nucleo Ecologico dei Carabinieri, il Comando Interregionale dei Vigili del Fuoco, i rappresentanti di ARPAV, di ANCI Veneto e dell'Università di Padova”.

L’Attività ha anche ricevuto il plauso dell'allora Comandante del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che, in occasione di una audizione alla Commissione Bicamerale “Ecoreati”, aveva pure suggerito di estendere ad altre realtà il modello veneto”.

L’importo stanziato per il nuovo bando è di 250mila euro. Per potervi accedere i comuni dovranno rendicontare una spesa minima per i diversi interventi di almeno 5mila euro. Il contributo previsto è del 50% della spesa complessiva e comunque non superiore a 15mila euro per intervento e/o Comune richiedente. Un bando che ha anche lo scopo di dare una spinta all'educazione ambientale in materia di rifiuti e si rivela come segnale di attenzione nei confronti delle amministrazioni locali sempre più in lotta nel fare tornare i conti quotidiani della cassa.

Le domande di partecipazione dovranno essere presentate a mezzo Posta Elettronica Certificata all’indirizzo ambiente@pec.regione.veneto.it entro il 17 maggio 2024. Per ulteriori informazioni sul bando ci si potrà rivolgere alla Direzione Ambiente e Transizione Ecologica (ambiente@regione.veneto.it).
Italia, Turismo

Ponti di primavera occasione di scoprire l'Italia più nascosta

Stando alle stime Federalberghi, saranno quasi 14 milioni gli italiani che si metteranno in viaggio tra il 25 Aprile e il Primo Maggio, di cui circa il 30% sfrutterà entrambe le ricorrenze.

E con il 90% degli italiani in partenza che ha deciso di rimanere in Italia, i ponti primaverili, oltre a configurarsi come importanti occasioni di crescita per il turismo nostrano, possono rappresentare dei potenziali momenti per scoprire o riscoprire l’Italia minore, fatta di piccoli Comuni, affascinanti borghi, località che sorgono nelle aree più interne e meno battute dai canonici flussi turistici.

I 34 milioni di euro del Fondo per i piccoli Comuni a vocazione turistica sono stati stanziati dal Ministero del Turismo esattamente in virtù dell’importanza strategica e identitaria riconosciuta a queste piccole ma fondamentali realtà della Penisola.

La misura, che ha visto una grande partecipazione in termini di domande di adesione, ha individuato 27 progetti vincitori, per un totale di 100 Comuni coinvolti, distribuiti su 13 Regioni.

“I borghi e i piccoli Comuni costituiscono l’Italia più autentica in termini identitari, culla del Made in Italy ricercato e amato in tutto il mondo, e, in termini strategici, sono un vantaggio competitivo inestimabile rispetto ad altre Nazioni. Un elemento unico che contribuisce a rendere altamente differenziata e inimitabile la nostra offerta turistica a livello internazionale.”

Sport, Treviso

A Montebelluna un torneo di calcio under 12 per celebrare il talento e il fair play

MONTEBELLUNA– Il Prodeco Calcio Montebelluna annuncia con orgoglio ed emozione il 1°Torneo Nazionale Città di Montebelluna - "Memorial Ermino Cecchetto", un evento calcistico che rappresenta non solo una celebrazione del talento giovanile, ma anche un sentito omaggio alla memoria di Erminio Cecchetto, figura di spicco nel panorama calcistico locale e storico Segretario della Società montebellunese scomparso nel 2021 all'età di 84 anni.

Il torneo, che ricalca i fasti di celebri competizioni del passato, montebellunese e che gode del patrocinio emdel sostegno del Comune di Montebelluna e della Provincia di Treviso, si terrà il prossimo mercoledì 1 maggio e vedrà la partecipazione di circa 200 giovani talent Under 12 (annata 2012) provenienti da dieci rinomate società calcistiche che fanno dei loro vivai giovanili un vanto: Atalanta, Juventus, Mantova,Padova, SudTirol, Torino, Venezia, Verona e Vicenza, oltre ai padroni di casa del Prodeco Calcio, Montebelluna .

Le partite, che si terranno allo Stadio San Vigilio di Montebelluna, si svolgeranno secondo la formula del 9 contro 9 offrendo ai giovani giocatori un'opportunità straordinaria di confrontarsi e di mettere in mostra il loro talento sul campo. Durante la cerimonia di chiusura della manifestazione, che permetterà di celebrare il podio finale alla presenza della famiglia Cecchetto, saranno premiati anche i migliori nove giocatori - uno per ruolo - e la squadra che si distinguerà maggiormente per il fair play dei propri tesserati in modo tale da testimoniare l'importanza di promuovere la sportività fra atleti ed il rispetto reciproco.

L'obiettivo della Società è comunque quello di rendere il Torneo Nazionale Città di Montebelluna un appuntamento annuale nel calendario sportivo giovanile , così da continuare a promuovere la crescita e lo sviluppo dei giovani talenti del calcio per contribuire alla diffusione dei valori dello sport lungo tutto il territorio della Marca trevigiana non solo.

« Erminio Cecchetto ha lasciato un'impronta indelebile nel cuore di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, contribuendo con dedizione e passione alla crescita e allo sviluppo del calcio giovanile nella nostra comunità – sottolineano gli organizzatori della manifestazione - Il Torneo rappresenta dunque un'occasione unica per onorare la sua memoria e per celebrare i valori dello sport, della lealtà e della passione ».
Politica, Friuli V.G.

A Trieste e Gorizia torna il Festival del Cambiamento

TRIESTE - Punta a intercettare e anticipare i grandi cambiamenti nella società e nell'economia, coinvolgendo imprese, istituzioni, università e scuole, il Festival del Cambiamento in programma il 6 maggio a Trieste e il 7 a Gorizia. La terza edizione, promossa dalla Camera di commercio Venezia Giulia in collaborazione con The European House-Ambrosetti, è stata presentata oggi a Trieste.

"In questa edizione - ha spiegato il presidente della Cciaa Vg, Antonio Paoletti Paoletti - il focus sarà su due temi importanti, nella prima giornata il dibattito si focalizzerà sulle nuove professioni, i nuovi mestieri, con un'attenzione anche a quelli che stanno scomparendo. Sarà un approfondimento importante, che vedrà anche l'intervento del ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti

Una giornata voluta per dare indicazioni alle imprese, ai cittadini e in particolare ai giovani, per preparare ragazze e ragazzi ai nuovi mestieri e ne abbiamo già individuati oltre 100. Per la seconda giornata, in programma a Gorizia - ha aggiunto Paoletti - parleremo della geopolitica dell'algoritmo, tema delicato, che viviamo sempre più nella quotidianità e che può condizionare il pensiero politico, la diplomazia internazionale, le elezioni, le imprese e altri aspetti della nostra vita. Anche in questo caso avremo relatori importanti con la partecipazione del ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani".
Treviso, Veneto

"Matrimonio' Conegliano Valdobbiadene con Mostra del Cinema

E' un matrimonio storico quello sancito in Fiera a Verona, durante la terza giornata del Vinitaly 2024, tra il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e la 81/a Mostra internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia.

La collaborazione, che avrà durata triennale, da quest'anno sino all'edizione 2026, è stata ufficializzata questa mattina nello stand del Consorzio di Tutela, alla presenza tra gli altri del presidente del Veneto Luca Zaia, di Amerigo Restucci, in rappresentanza de La Biennale e dell'attore Giorgio Pasotti, ambassador del Consorzio e volto della campagna pubblicitaria.

Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG sarà l'unica bollicina presente in esclusiva nel corso delle serate di gala di apertura e chiusura della Mostra. In particolare il vino veneto sarà proposto come aperitivo di benvenuto al momento dell'arrivo degli ospiti e le bottiglie, caratterizzate dall'etichetta disegnata per l'occasione, saranno poste su ciascun tavolo.

Inoltre lo si potrà degustare nella sala che ospita le delegazioni dei film invitati alla Mostra prima della conferenza stampa e infine sarà presente nell'ambito della Terrazza privata del Palazzo del Cinema. "Portare il nostro prodotto, simbolo del made in Italy nel mondo, sotto i riflettori di uno dei più prestigiosi e celebri eventi culturali italiani - ha affermato Elvira Bortolomiol, Presidente del Consorzio di Tutela - ci riempie di orgoglio.

La collaborazione con La Biennale di Venezia rappresenta un traguardo che completa la strategia, delineata in questi ultimi anni, ovvero portare il nome e le bollicine di Conegliano Valdobbiadene tra i pubblici più ampi e allo stesso tempo autorevoli dell’Italia e del mondo. Il percorso di accreditamento del nostro prodotto in contesti culturali di rilievo contribuisce a consolidare un posizionamento di prodotto premium che le nostre bollicine, prodotte su territori impervi ed eroici come le Rive del Conegliano Valdobbiadene meritano.

‘Riprese collinari’ è l’idea da cui nasce l’etichetta 2024 che sarà presente su tutte le bottiglie presenti durante la Mostra. Due telecamere ‘umanizzate’ si aggirano tra i vigneti e catturano la magia delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio Unesco e la diffondono in tutto il mondo.
Italia, Politica

In commissione Senato testo base per discutere su numero chiuso in medicina

VENEZIA - “Era ora: i grandi chirurghi e i medici si selezionano durante l’iter degli studi e poi si confrontano in sala operatoria e in corsia. Non certo con un assurdo sbarramento iniziale con test a crocette. Quanti validi professionisti della sanità avremmo potuto avere nei nostri ospedali, senza il test di ingresso a medicina? Ci troviamo invece con una carenza di 50mila medici in Italia e 3500 in Veneto, per scelte sbagliate calate dall’alto a livello nazionale in passato.

Sono anni che, di fronte alle difficoltà di reperimento di medici e alla diminuzione dei giovani che vogliono intraprendere questa difficile professione, chiedo un ampliamento della base di reclutamento – prosegue - che non può che passare attraverso un più facile accesso alla facoltà di Medicina, senza stroncare in partenza sogni e vocazioni tramite quiz. Era davvero ora che arrivasse un cambio di passo: bene la decisione del Comitato Ristretto della Commissione Istruzione del Senato di approvare praticamente all’unanimità il testo base con il quale dire basta al numero chiuso in medicina”.

Lo dice il Presidente della Regione Veneto, che da anni si batte contro il numero chiuso a Medicina.

“Ho sempre sostenuto – aggiunge – che il merito, da valutare a un certo punto del percorso accademico, è la via giusta per creare una ragionevole selezione. A che punto farlo è ovviamente compito del legislatore nazionale. Così si otterrà che ad andare avanti siano sempre i migliori, più determinati e più avvezzi alla professione, ma la selezione partirà da una larga base, che è anche sinonimo di democrazia, perché a tutti viene data una chance di dimostrare il proprio valore”.

“La crisi dei camici bianchi l’Italia la sta vivendo adesso – conclude – ma cominciare a costruire un futuro diverso, come in questo caso, è estremamente importante”.
Economia, Veneto

Coldiretti presenta al presidente regionale Zaia il documento strategico per l'Agricoltura veneta.

VERONA- Presentato al Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, il documento di proposte per il settore, quale sintesi delle richieste, emerse durante gli incontri territoriali, svolti tra gennaio e marzo scorsi, durante i quali Coldiretti ha coinvolto oltre quindicimila soci.

I temi emersi dalle Assemblee sono stati motivo di riflessione tra il Governatore, il presidente Coldiretti Veneto Carlo Salvan e il direttore Marina "Le nostre imprese sono guidate da agricoltori, spesso eroici - ha affermato Salvan - che devono affrontare numerose sfide, dai cambiamenti climatici, all’aumento dei costi energetici, alla concorrenza sleale dei prodotti esteri spacciati per Made in Italy, all’eccesso di burocrazia che ingessa il sistema. Il settore necessita di risposte e di quel dinamismo indispensabile per rompere gli schemi che ne limitano le straordinarie potenzialità.

I temi posti all'attenzione del Presidente Zaia sono molteplici - ha proseguito il presidente di Coldiretti Veneto - da una gestione diversa della fauna selvatica ad un sostegno al credito per le aziende agricole, passando per la semplificazione burocratica; argomenti che riteniamo assolutamente concreti e da perseguire in tempi stretti per dare risposte alle nostre aziende e al territorio”

Governatore, nel condividere le preoccupazioni del comparto e nell’assicurare il suo impegno e quello della Giunta, ha sottolineato che “il rispetto per il lavoro degli agricoltori è dovuto, non solo perché sono i custodi del territorio e delle nostre tradizioni, ma perché sono parte fondamentale del sistema economico regionale, grazie ad un fatturato agroalimentare di circa8 miliardi di euro e 67mila addetti.

Vere e proprie ‘radici’ del Veneto di oggi e di domani da preservare e sostenere”. Agricoltori “eroici”, si legge sopra. Eroici, perché si impegnano, con esperienza e passione, in un compito e in un comparto, che richiede mille attenzioni, dando un grande contributo economico alla società, che, purtroppo, non conosce né il costante impegno dell’agricoltore, in mezzo a burocrazia, problemi pratici, da risolvere, e, ovviamente, spesa, né sembra pensare che tutto, tutto, quanto serve a nutrirci, proviene dalla lavorazione della terra. L’agricoltura va aiutata e sostenuta.
Cultura, Pordenone, Friuli V.G.

Concerti a palazzo - XXVIII FVG International Music Meeting

SACILE (PN) - Doppio appuntamento in arrivo con il XXVIII FVG International Music Meeting, festival organizzato dall’Ensemble Serenissima in sinergia con il comune di Sacile e con il sostegno della regione Friuli Venezia Giulia. Venerdì 26 aprile alle ore 20.45 a Palazzo Ragazzoni quarto appuntamento dei Concerti a Palazzo con un programma insolito e suggestivo: nella prima parte Laura Zanardi al flauto e Federico De Salvador alla chitarra presenteranno un programma eterogeneo e raffinato, che unisce ritmicità e cantabilità, attraverso la musica del Novecento.

Nella seconda parte invece Gioia Soletto ed Edoardo Fadda al pianoforte esploreranno il repertorio pianistico di Poulenc prima a 4 mani e poi in formazione a due pianoforti.

Sabato 27 aprile alle ore 18.00, sempre a Palazzo Ragazzoni, appuntamento dedicato invece alla scoperta del violoncello e delle sue possibilità espressive in coppia con il pianoforte. Il programma sarà un viaggio che dalla fine del Settecento porterà fino al Novecento, partendo dal giovane Beethoven con la Sonata op.5 n.2 per proseguire con l’asciutta e pungente Suite Italienne di Stravinskij, opera che segna una svolta nella produzione del compositore russo, tratta dalla Suite e terminare con Le grand tango una delle composizioni più emblematiche di Piazzolla.

Protagonista un Duo d’eccellenza formato dal violoncellista Matteo Ronchini, protagonista nei più importanti centri concertistici italiani ed esteri, sia come solista, che in formazione cameristica, e da Cecilia Novarino, pianista che svolge un’intensa attività concertistica come solista e in formazioni da camera. Ingresso libero. Info su www.ensembleserenissima.com
Treviso, Vittorio Veneto

93^ Adunata Sezionale Sezione Alpini Vittorio Veneto

REVINE (TV) - Sabato 27 e domenica 28 aprile 2024 si svolgerà la 93 ^ adunata della Sezione Alpini di Vittorio Veneto. Sarà il Gruppo di Lago, ed il suo accogliente territorio , ad ospitare l’evento . Una manifestazione durante la quale i partecipanti condivideranno l’appartenenza all’Associazione che ha fatto della Pace lo slogan dell’Adunata Nazionale 2024 e che la Sezione così ribadisce: “Alpini, donne e uomini di pace, sogno che è realtà”.

Tra gli eventi programmati segnaliamo sabato 27 aprile 2024 ore 20:30 il concerto alpino presso la Chiesa di San Giorgio Martire , con la partecipazione del Coro Col di lana di Vitttorio Veneto e del Coro Alpino La Preara di Caprino Veronese (Vr). Direttore Sabrina Carraro e Maurizio Saquegna.

Domenica 28 aprile ci sarà un programma più ricco che inizia al mattino alle 9 con l'accoglienza degli Alpini , delle Rappresentanze e degli ospiti in Via delle Pere a cui segue l'alzabandiera alle ore 10:00, la consegna degli attestati di idoneità ai partecipanti al corso operatore BLSD e alle 11:00 la santa Messa presso la chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire a Lago con la partecipazione del coro ANA di Vittorio Veneto.

La giornata terminerà con il rancio servito alle 12:30 presso la struttura in vicolo Riva.

L'evento è l'occasione ideale per festeggiare anche il 50esimo anniversario della fondazione del Coro Alpino COL DI LANA di Vittorio Veneto. 
Il motto della giornata ricorda la missione degli Alpini che  come dice nel manifesto, sono "uomini e donne di pace, sogno che è realtà".


Italia

25 aprile di ricordi e speranze

C’è una data che ha messo sempre gli italiani sul sentiero dell’odio: il 25 aprile 1945, fine del secondo conflitto mondiale. Questa data, dopo quasi ottanta anni dalla fine delle guerra, genera ancora odio e tristezza, non si parla mai di pacificazione. “In un giorno del marzo 1945, un giovanissimo ufficiale pilota, che faceva parte di una delle sparute squadriglie rimaste al Nord dopo l’otto settembre 1943, conversava con alcuni compagni nella sala ritrovo ai margini di un aeroporto di guerra. Diceva: “Ormai non c’è più nulla da fare, lo sappiamo. Questioni di giorni o di settimane. Ma io continuo a combattere e se uscirò vivo da questa faccenda, ebbene potrò dire che io la mia guerra l’ho vinta”. Ciò è stato scritto tanti anni fa nel giornale Il Corriere Lombardo da Oreste Gregorio. L’autore inoltre ha riferito che il pilota uscì vivo dalla guerra, ma che questo non fu sufficiente per salvarsi la vita, morì ucciso da altri italiani che non la pensavano come lui, i partigiani. 

Nello stesso articolo Gregorio riporta alcune frasi di Giorgio Pisanò, lo storico che dedicò tutta la sua vita a ricordare la storia dei vinti, anche perché lui era un vinto avendo combattuto per la RSI, e provato molti disagi esistenziali ma che gli permisero di rimanere fedele ai suoi ideali. Nelle sue memorie dice: “Perché questi giovani oggi quarantenni, non debbano avere diritto di cittadinanza come ex combattenti? Perché le lacrime della madre che piange il figlio morto sotto i gagliardetti fascisti debbano essere diverse dalle lacrime della madre che piange il figlio caduto in divisa di partigiano? Quando, naturalmente, quei due giovani siano morti per avere creduto nella Patria”. 

Ogni anno nel giorno del 25 aprile mi reco in più cimiteri a portare un fiore sulla tomba di giovani fascisti e partigiani, e ogni volta mi soffermo a pregare sulle loro tombe. Tutti avevano vent’anni e tutti avevano diritto di vivere. Mi rammarico profondamente perché le autorità politiche non si ricordino di mettere un fiore sulla tomba dei soldati della RSI. A questi giovani non è permesso nulla, neppure che si celebri una messa, e per questo l’odio continua a scorrere. Nella mia famiglia un ragazzo di 16 anni morì, il suo cuore non resse ad una incursione violenta dei partigiani. Nella mia vita ho sempre cercato di cancellare l’odio verso i partigiani che avevano causato la sua morte, anche se qualcuno mi diceva che non si potevano dimenticare le urla di dolore della madre. 

Il 22 aprile sono passati 102 dalla nascita di mio padre che, nel secondo conflitto mondiale, venne internato in Prussia perché aveva voluto rimanere fedele al giuramento fatto al Re. Quando tornò in Patria raccontò in un diario quello che aveva vissuto, ma nei suoi scritti non ho mai trovato l’odio verso quelli che lo avevano fatto vivere per alcuni anni lontano da casa in un campo di concentramento. L’odio non gli aveva corroso il cuore, e lo dimostra il fatto che un giorno andammo a visitare un piccolo cimitero in cui era sepolto un soldato tedesco ucciso dai partigiani. Mio padre volle portarvi dei fiori e una lacrima. Rimase legato a Casa Savoia, dispiaciuto di non poter rivedere il suo Re, né da vivo né da morto. Sperò fino in fondo che il Re Umberto II potesse riposare al Pantheon a Roma. Questo desiderio non fu mai esaudito.

Emilio Del Bel Belluz
Nessun oggetto disponibile.
Ultimo aggiornamento: 27/04/2024 09:50